Emergenza rifiuti, il senatore Umberto Fusco, come annunciato qualche giorno fa, nellāambito dellāiniziativa pubblica organizzata dalla Lega di fronte alla discarica e a piazza del Plebiscito per esprimere il proprio dissenso contro lāarrivo dei rifiuti a Viterbo dalle altre province laziali fino al 30 giugno, ha presentato unāinterrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Transizione Ecologica per chiedere se: Ā«il Governo intenda intervenire urgentemente e in maniera decisa per risolvere lāannosa questione del trasferimento dei rifiuti da Roma e da altre Province del Lazio presso la discarica di Viterbo, anche valutando concretamente il commissariamento del Presidente Zingaretti per la gestione dei rifiutiĀ».Ā
Nellāinterrogazione vengono ripercorse le tappe della disastrosa politica messa in atto dalla Regione Lazio per lo smaltimento dei rifiuti che, nelle ultime settimane, trascina nel carosello dei āsacchetti itinerantiā pure lāimpianto di smaltimento viterbese, palesando allāorizzonte lo spettro di unāemergenza rifiuti pure nella Tuscia, finora autosufficiente, accelerando il riempimento della discarica locale a causa dellāarrivo dei rifiuti da altri territori.
āCon ordinanza del 20 aprile 2021 ā ĆØ scritto nellāinterrogazione – il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ha firmato nuove disposizioni per il trattamento temporaneo di una quota dei rifiuti urbani prodotti da Roma Capitaleā, āal fine di evitare lāinterruzione del pubblico servizio di gestione dei rifiutiā.
Con tale atto la Regione proroga al 30 giugno 2021 la disposizione che consente di portare i rifiuti di Roma e di altre province del Lazio presso la discarica di Viterbo e che trattasi un volume di circa 200 tonnellate di rifiuti al giorno;Ā tale disposizione arriva nonostante le precedenti rassicurazioni del Presidente Zingaretti di limitare al massimo il ricorso alla discarica di Viterbo per i rifiuti di altre province del Lazio e soprattutto senza preventivo confronto con i territori interessati;
Nellāordinanza si rileva che, āadĀ oggiĀ Roma Capitale non si ĆØ ancora dotata della necessaria impiantistica di smaltimento per il fabbisogno necessario dalle esigenze di Roma Capitaleā, che valutato āil perdurare della mancata autosufficienza impiantistica in termini di trattamento e smaltimento dei rifiuti di Roma Capitaleā, nonchĆ© ritenuto necessario āassumere tutte le possibili iniziative atte a consentire la prosecuzione delle attivitĆ di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati, anche mediante ricorso a procedure straordinarie, sussistendo i presupposti di eccezionalitĆ e di urgente necessitĆ richiesti, per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti di cui allāart. 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152ā, il Testo Unico Ambientale.
Eā evidente che la situazione delle discariche di Roma necessita di un approccio di lungo termine e una pianificazione in grado di rendere operativo un sistema di gestione dei rifiuti equilibrato, risolutivo e che assicuri autosufficienza e rispetto di ogni territorio, impedendo di mantenere una costante situazione di emergenza che comporta pericolosi oltre che costosissimi trasferimenti di tonnellate di rifiuti in giro per lāItalia o per lāEuropa. Con il suo operato, la Regione Lazio ha dimostrato lāincapacitĆ di trovare una soluzione definitiva allāemergenza dei rifiuti e di creare un percorso partecipato e trasparente con i territori interessati.