De Angeli: La battaglia viterbese del cinghiale

cinghiali

“Dopo decine e decine di articoli pubblicati strenuamente in difesa di tutti gli animali liberi, oggi, – scrive  Leonardo De Angeli – ho deciso di distaccarmi, di dissociare il mio ormai indelebile marchio animalista ed indossare i panni di un qualsiasi cittadino viterbese, il classico uomo della strada che si pone domande in merito a ciò che legge e che lo riguarda, dato che gli animali non sono proprietà esclusiva del politico di turno ma, come sancito dalla Legge, ESSERI SENZIENTI E LIBERI DI VIVERE SU DI UN PIANETA CHE APPARTIENE SOPRATTUTTO A LORO e pertanto ho deciso oggi, alla vigilia della mattanza, di porre domande, o forse far riflettere chi di dovere, su alcuni punti critici oltre alle buche e alla fitta vegetazione cittadina; vorrei partire dunque con la prima considerazione:

come risulta possibile pensare, se pur  per un solo attimo, che le enormi cataste di rifiuti di ogni sorta, odoranti di saporiti avanzi di carne, pesce di ogni sorta, angurie o qualsiasi altro cibo, (leccornie prelibate  indescrivibili per animali selvatici) lasciati dai ristoranti e perché no, anche da noi cittadini,  se pur nel rispetto delle normative di recupero mattutino della raccolta differenziata, non possano, o meglio, debbano, attirare gli animali che abitano, che so, il Parco dell’Arcionello, piuttosto che le vie limitrofe alla Palanzana, o magari le zone adiacenti alle numerose burgherie insistenti nella nostra città?

In seconda battuta, da uomo della strada con il giornale in mano, potrebbe capitarmi di dover pensare: chi è che ha sbagliato tutto, noi uomini o gli animali da noi invitati a succulenti banchetti a causa della nostra incuria e di normative totalmente vaneggianti?

Chissà, usando un po di cervello, a metà della lettura del mio giornale che comincia a grondare sangue innocente, magari potrei superare il limite dell’animalismo del debuttante e domandarmi il perché, se il problema è solo dovuto alla mia incapacità alla mia stoltezza ed al mio “ego” che mi elegge ad essere supremo, …..potrei riflettere sul perché sterminare chi non ha colpe, come il cinghiale che abbiamo inviato a cena e poi invece, non capire perché invece non punire l’inetto incapace che ha autorizzato  montagne di rifiuti ai piedi di boschi e parchi.

Eeehhh già, certe domande non vanno mai neanche pensate tra se e se, figuriamoci se si può credere di poterle porre a chi di dovere, non si può neanche prendere in considerazione la realtà, meglio il bagno di sangue, meglio la strage,  caro uomo della strada, la guerra, qualunque essa sia, arricchisce il politico e allora A MORTE tutti gli schifosi, orrendi e feroci cinghiali in nome del rispetto della supremazia umana sul pianeta, e a favore di chi vota armato di fucile.

Poi l’uomo della strada continua a girare le pagine del giornale che ormai ha creato ai suoi piedi un lago di sangue ed arriva nella cronaca delle bugie di partito, dove legge testuale a caratteri cubitali: IL NUMERO DEI CINGHIALI E’ AUMENTATO A DISMISURA E’ UNO SCANDALO !!!!!

E’ si, caro signor cittadino, se pur così, non è del tutto vero, ma a questo punto, potresti domandarti dove stava posizionato il cervello eccelso del politico che non molti anni fa, ha acquistato dall’est europa, una moltitudine di cinghiali non autoctoni, una specie che mal si sposa con le nostre faune e soprattutto che, al contrario della nostra, quella che Dio ci ha donato e che abbiano sterminato a fucilate pochi giorni prima di riacquistarne altri, come detto, era molto ma molto meno prolifica, al massimo uno o due cuccioli per parto, non come quella immessa politicamente e forzosamente ora che ne produce dai 6 agli 11.

Allora, caro cittadino, caro uomo della strada, ora non ti rimane che assistere basito all’ennesima strage degli innocenti e, onorare ed assecondare sempre il politico, altrimenti, da uomo della strada poi, magicamente ti trasformi in pericoloso e terroristico “cospirazionista” e poi……la tua vita diverrà  impossibile e sarà tutto in salita”.