Depositi radioattivi: l’opposizione “senza se e senza ma” del Biodistretto della Via Amerina

Carta radioattiva

«Tra le 67 aree idonee per il deposito dei rifiuti radioattivi italiani anche tre comuni del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre.

L’ipotesi di candidare Corchiano, Gallese, Vignanello a siti idonei per discariche nucleari – afferma Famiano Crucianelli, Presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre, – è straordinariamente grave. Non sappiamo in virtu’ di quali “caratteristiche socio – ambientali “sia stata fatta questa scelta, non sappiamo chi sono gli interlocutori e gli interessi che hanno guidato i selezionatori della Sogin. Né c’interessa in questo momento, cosa che certamente faremo, aprire una discussione generale sul nucleare, sul nucleare civile e sul suo uso. Ora ci preme essere chiari sull’ipotesi di fare nel nostro territorio una discarica nucleare, ci rivolgiamo ai tecnici, alla Politica e soprattutto alla nostra gente.

In primis, la questione non riguarda solo Corchiano, Gallese e Vignanello. Se dovesse maturare la scelta di utilizzare i siti del nostro territorio come discariche di scorie nucleari il danno ambientale, sociale ed economico coinvolgerebbe l’intera area del Biodistretto, tutti i tredici comuni che ne fanno parte. Stiamo parlando di comuni che sono uno accanto all’altro, stiamo parlando di un tessuto ambientale, economico ed umano che costituisce un’unica comunità.

In secondo luogo contestiamo radicalmente le ragioni che hanno ispirato questa scelta. Si parla di criteri “socio – ambientali”, quali criteri? quali le condizioni socio – ambientali che hanno ispirato la Sogin?

Il nostro è un territorio nel quale vi è una produzione agricola di grande pregio non solo per le produzioni antiche, ma anche perché siamo il primo polo di produzione di nocciole in Italia. La nostra è un’agricoltura ricca che avrebbe un colpo mortale da una scelta di questo tipo.

Il nostro è un territorio che ha un’importante attività manifatturiera, Civita Castellana è il secondo polo di produzione delle ceramiche in Italia.

Il nostro è un territorio che ha un grande valore ambientale, siamo all’assurdo di siti che vengono proposti fra il monumento naturale delle Forre e l’Oasi del WWF.

Il nostro territorio già oggi è un territorio di grande interesse turistico e culturale e la valorizzazione di questo patrimonio naturale e culturale abbiamo proprio nelle settimane passate discusso con l’assessore regionale al turismo.

Stiamo quindi parlando non di un territorio abbandonato, inospitale, privo di vita e di produzione di ricchezza. I comuni del Biodistretto sono un’area di grande valore sociale, ambientale, economica e turistica che verrebbe compromessa da una scelta irresponsabile come quella che viene ipotizzata dalla Sogin .

Da ultimo, questione per noi di fondamentale importanza. La scelta di fare il Biodistretto quasi dieci anni, aveva al fondo la volontà di valorizzare in una strategia di sostenibilità ambientale ed economica la grande virtù della nostra terra. Lo sviluppo sostenibile come stella polare del nostro territorio, ovvero esattamente l’opposto di quello che si vorrebbe fare con le scorie radioattive.   La nostra opposizione unitamente ai comuni del Biodistretto è e sarà intransigente, come si usava dire “senza se e senza ma”».