Bagnoregio riscrive la storia della maiolica italiana con una mostra che ha attirato esperti da tutta Italia e dall’estero nel borgo di Civita

Maiolica Bagnoregio

“Con questa mostra è stato possibile riscrivere una parte della storia della maiolica italiana. Nella comunità scientifica il nostro lavoro ha avuto un rilievo enorme”. Così Luca Pesante, curatore de ‘La Maiolica di Bagnoregio. Forme e colori della devozione’.

Un’esposizione, quella allestita all’interno di Palazzo Alemanni a Civita di Bagnoregio (da luglio 2022 a maggio 2023), che ha attirato tanti studiosi e appassionati del genere dall’Italia e da fuori Italia. Un’operazione, coordinata e organizzata da Comune di Bagnoregio e Casa Civita, che ha permesso di riportare alla luce una pagina di storia del territorio che era andata dimenticata.

“Abbiamo affidato, come Comune e Casa Civita, all’archeologo Pesante il compito di riportare alla luce un’arte, una lavorazione importante, appartenuta alla storia di Bagnoregio. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti – commenta il sindaco di Bagnoregio Luca Profili – perché per noi ha significato continuare il lavoro di riscoperta delle ricchezze del territorio che da tempo stiamo portando avanti. Riteniamo di avere dato ai bagnoresi un’occasione di sviluppo della consapevolezza sul proprio passato e di avere offerto ai turisti una mostra di grande qualità”.

“La qualità è stata il nostro faro in questa  mostra sulla maiolica bagnorese che siamo riusciti a offrire ai bagnoresi e ai turisti – è il commento dell’amministratore unico di Casa Civita Francesco Bigiotti -. Un lavoro di livello che rientra tra le azioni di sostegno della candidatura de Il Paesaggio Culturale di Civita di Bagnoregio a Patrimonio Unesco. Siamo soddisfatti e grati all’archeologo Pesante per essere riuscito a mettere per mesi il nostro territorio al centro dell’interesse della comunità scientifica nazionale e internazionale del settore. Il lavoro fatto e il suo senso non termina ma, grazie al catalogo di mostra realizzato, è destinato a rimanere nel tempo”.

“Sono tanti i dati positivi che oggi possiamo leggere a conclusione dell’esposizione – continua l’archeologo Pesante -. Innanzitutto l’azione di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità locale, attraverso la richiesta di prestiti. E’ stato compiuto uno sforzo educativo verso i concittadini bagnoresi; tanti per la prima volta hanno scoperto la storia di queste ceramiche.

L’altro aspetto importantissimo è la nuova pagina nella storia della maiolica che grazie alla mostra e al catalogo è stato possibile scrivere. Tanti studiosi da Italia e fuori Italia sono venuti a vederla perché per la prima volta tanti pezzi sono stati tolti, nella loro attribuzione, dalle opere di Deruta, Montelupo, Caltagirone e altri centri per essere assegnati giustamente a Bagnoregio. Da quando è stato pubblicato il catalogo è in parte cambiata la storia della maiolica italiana”.