Iscrivi quello che non si vuole ascoltare, lettera aperta di Claudio Cianchella a Sergio Mattarella

Mattarella

Signor Presidente della Repubblica e Gent.me  Autorità Istituzionali …

Nella comunità involano dubbi e congetture che dividono infeconde indecisioni inerenti la pandemia ed i soldi Europei, ovvero senza le “zone rosse o arancioni” i finanziamenti potrebbero sbandare o avere deviazioni … La caduta del Governo (è l’effetto di un corpo malato), ove tutti desiderano partecipare verosimilmente non per curare la “patologia” ma per designare la “partizione” delle ingenti risorse Europee… È l’enigma di false certezze che incombono nelle menti umane comuni probabilmente indotte all’errore, ma esaminati i trascorsi eventi enuncerei che i sospetti sono legittimi.

Le solerti pubblicazioni ove l’Etica, la Deontologia e gli Inadempimenti Istituzionali emettevano riverberi di malinconia e momenti di tristezza, probabilmente alcuni Rappresentanti alle Istituzioni potrebbero aver avuto la non piacevole sensazione di essere i destinatari delle “inosservanze” illustrate e questo sarebbe già un evento positivo per un salutare ravvedimento!

Le proiezioni, osservazioni e studi intrapresi nel contesto giuridico e sociale, hanno consentito di rilevare situazioni preoccupanti ed allarmanti in considerazione della vastità fenomenologica riferita al cosiddetto imbarbarimento e decadimento culturale collettivo.

Uno degli episodi emblematici che accadono con profetico tempismo lo abbiamo stigmatizzato nei titoli (la “caduta” del Governo Italiano è l’effetto di un corpo malato) evento provocato nel momento più sensibile, doloroso e drammatico nel contesto nazionale e globale, ove è dir poco inaudito ed inconcepibile condividerne le motivazioni, sono dinamiche  politiche sconsiderate ed apparentemente irrazionali e nel contempo immature,  che esaltano le soggettività e misconoscono il bene primario sociale!                                                                                                                                                Indubbiamente una contemporaneità avvolta in oscillanti flussi sociali deviati che hanno infettato parte consistente della Politica e delle Istituzioni, un’onda anomala che ha travolto alcuni valori ed ha segnato fortemente le potenzialità di un popolo già provato da oltre un millennio di invasioni, occupazioni ed oppressioni politiche e militari.

In questa prospettiva non raramente gli organi di informazione, che dovrebbero “destare” i cittadini con la vitalità delle notizie e creare momenti di riflessione, appaiono assuefatti da questa situazione che in estremo possiamo definirla quale narcosi collettiva. D’altronde, se volgiamo lo sguardo nell’andato non raramente troviamo manipolazioni divulgative, omissioni ed informazioni negate che hanno contribuito a cambiare lo status di cittadini in sudditi, questo è quanto avveniva ed è accaduto nella Penisola Italica.

Oggi la propulsione emanata dalle lodi di libertà, del rispetto umano e dei diritti del cittadino contenuti nella sublime Costituzione appaiono sempre più offuscati, indeboliti e non raramente indifesi, allorquando latenti o palesi “imperfezioni” si espandono ed avvolgono gli strati Sociali ed Istituzionali del Paese, non possiamo che identificare tale processo storico quale “stato culturale”!

La condizione storica del momento di un popolo e non è limitata necessariamente al declino involutivo della istruzione (anche se questa assume un ruolo rilevante) ma impressiona e dipinge gli “”Usi e Costumi”” di quella comunità, di quella etnia … di quella Nazione …

Siamo testimoni “oculari ed uditori” del malaffare, delle corruzioni, depredazioni, raccomandazioni, umiliazioni che diuturnamente avvengono nella Politica ed Istituzioni, ove i costi sono palesemente rilevanti 20/30 miliardi di euro ogni anno e porzioni considerevoli di queste immani risorse di danaro vengono destinate alle “consulenze” e la porzione rimanente altrettanto consistente di questi miliardi di euro probabilmente sì “disperde” nel malaffare, una coltre putrida ch’avvolge inesorabilmente e quasi impunemente larga parte di questi movimenti di danaro pubblico.

Altri nembi oscuri sorvolano il contesto sociale, politico ed istituzionale, enormi atti di vandalismo democratico hanno segnato gli apparati istituzionali dei Vari Poteri dello Stato, ove sciaborda la Corruzione, il Peculato, la Omissione di atti d’Ufficio, i tanto agognati controlli e contrappesi che danno equilibrio alla democrazia, sono ormai immaginati come forme isolate di delirio: – (denunzia questi fatti … no …tanto non gli fanno nulla) …  Questo è il pensiero diffuso nelle società coeva. Le cosiddette “forze sane”, le entità intellettuali, gli organi di informazione debbono avere il coraggio di enunciarlo, iscriverlo e gridarlo, anche se con le mani e denti stretti per la vergogna ed il disagio che incombe sulla Comunità!

Purtroppo non sono esigui i cittadini che vivono in una “”democrazia senza tetto”” esposta alle intemperie dei conflitti subdolamente rappresentati quali ideologie di destra, di sinistra o di centro. Le ideologie sono come le nebulose galattiche ove gli elementi che le compongono possono creare le Stelle e Sistemi Stellari ma non raramente rimangono pulviscolo. Le dottrine sono tali se racchiudono i valori ed i principi fondamentali di civiltà e libertà e comunque finalizzati a creare benessere e ricchezza fra tutti i cittadini, ma soprattutto l’elemento determinate è “l’Uomo” egli decodifica i principi sani ed individua le opportunità, altrimenti l’idea si trasforma in alibi per conquistare questa o quella posizione egocentrica e quasi mai sociale!

Ai primordi la Politica apparve all’umanità quale norma di esistenza ove i valori emanavano nello spazio sentimenti di giustizia sociale e quali indumenti insostituibili per le umanità che innalzate da quella vocazione con ammirevole spessore culturale e sociale, aprivano le passioni dei talenti che la Rappresentatività ha evocato ed indicato quali vie della onestà, moralità e della competenza …

Oggi … ahimè … sono solamente e non sempre vetuste memorie dell’andato, sono rare le manifestazioni del risentimento innanzi alle storture sociali … gli esigui indignati sono derisi e segnati quali espressioni decadenti di una comunità che oramai si è affidata stupidamente alla “intelligenza artificiale”, quando inverosimilmente l’uomo coevo non ha purtroppo ancora coscienza e conoscenza della intelligenza!

Le inadempienze istituzionali oramai sono avviate pressoché alla consuetudine, chi iscrive e moltissime persone interpellate sono testimoni e parte tremendamente offesa e lesa di episodi che hanno dell’incredibile e quali forme che potremmo definirle di allucinazioni deliranti per l’assurdità dei comportamenti: –

“” Da una “modesta” contravvenzione per “divieto di sosta” siano dovuti ricorrere al Signor Presidente della Repubblica Italiana, dopo aver inoltrato numerose richieste verbali e 16 (sedici) istanze iscritte ai vari Rappresentanti Istituzionali Locali, Provinciali e Nazionali!   Umiliazioni e frustrazioni che si protraggono per anni ove sono state violate le più “elementari” norme per i reati di Omissioni ed Inadempimenti Istituzionali e che tuttora probabilmente il responsabile non è stato ancora sanzionato! “”

Di questi episodi potremmo narrarne moltissimi, l’ingiustizia sociale non è limitata a questo o quel territorio, molteplici sono vittime nei rispettivi ambienti nazionali non solo di atti cafoneschi ed arroganti, ma soprattutto “”è questo l’aspetto grave più doloroso“” da umiliazioni e noncuranza delle Istituzioni … è una oppressione insopportabile ed allo stesso tempo irritabile, perché proviene da chi ha giurato di far rispettare le norme e la Costituzione Italiana,  da chi percepisce lo stipendio per tutelare il cittadino, da chi viene remunerato con  lauti compensi delle tassazioni che lo stesso cittadino alle origini ha scelto di retribuire!

     Il Culto della Onnipotenza è la “cattedra” degli Inadempimenti ed Omissioni Istituzionali, dei reati di corruzione e peculato, è la posizione che ingenera sentimenti di immunità ed impunità alle regole sociali …  è il male della Giustizia Sociale!

Illustre Presidente Signori delle Istituzioni

Lungi dal mio pensiero sentimenti di vendetta o segmenti di rancore, dopo decenni di studi, ricerche, osservazioni, non mi limiterò a denunziare questo o quello episodio, anche se il tentativo potrebbe avere una risposta, ma è convinzione consolidata di rivolgere le propensioni  delle convinzioni in altre direzioni  più profonde alle radici della “patologia sociale” e lasciare ad altri  la ricerca dei colpevoli, dal momento che sarebbe come indicare (una gocciolina di pioggia durante un acquazzone), ormai non è più una questione di questo o quel colpevole, il male è di natura culturale per i motivi iscritti nella premessa e quindi un “aspetto culturale” può essere mutato da un processo culturale diverso e  più intenso dal preesistente.

Iniziare pazientemente già nelle cosiddette scuole primarie dove i bambini debbono essere edotti del loro territorio, della loro origine, della educazione civica e le norme di buon comportamento, del sentimento di indignazione innanzi a comportamenti arroganti e cafoneschi, del sentimento di solidarietà umana e sociale, del rispetto verso gli umani dal colore della pelle diversa.

A questa ipotetica finestra deve aprirsi contemporaneamente anche quella delle Istituzioni e della Politica per osservare che nella società esistono sofferenze immani provocate da ingiustizie, prepotenze, ineguaglianze, discriminazioni, inoccupazioni e persecuzioni che debbono essere sempre e comunque tutelate e sostenute. Ormai non ci sono più spazi per le indifferenze e noncuranze nelle Istituzioni.

Gli organi di informazione hanno poteri e responsabilità indiscusse sulla degenerazione morale e civile di un popolo, di una comunità, possono riconquistare quella deontologia professionale “sepolta viva” e dopo una “adeguata spolveratina” insieme alle Istituzioni e la Politica, … Tutti Insieme … per avviare un cammino diverso da quello esistente, avviato inesorabilmente al crepuscolo del disordine …

Quando un Popolo “vive” una anormalità e deviazione sociale, non sempre riesce a percepire il pericolo o la insidia che incombe, poiché il tutto avviene quasi sempre in maniera subdola, ipocrita e soporifera che potrebbe essere paragonata ad una narcosi collettiva. È al “risveglio” … quando oramai è troppo tardi che (e questo lo insegna la storia) percepiamo prima e prendiamo atto poi di questo o di quello “Olocausto”.

Le norme sono state ambite e realizzate dall’uomo perché debbono educare chi non vuole essere educato e per chi manifesta smanie di sopraffazione ed arroganza … debbono essere a tutela del cittadino debole!  Oggi … purtroppo … il cittadino debole è quello più vulnerabile … non lasciamo che la stupidità prevalga sulla razionalità …

L’attuale crisi di Governo è l’effetto vivente delle mie implacabili elencazioni iscritte … per chi non le vuole leggere o ascoltare …

A memoria del 31 gennaio 2021

 

Claudio Cianchella