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Viterbo, una folta partecipazione alla processione del Venerdì Santo

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La via Crucis, o processione del Venerdì Santo come la intendiamo comunemente, risale al Medio Evo inoltrato. Furono San Bernardo di Chiaravalle, San Francesco d’Assisi e San Bonaventura di Bagnoregio che avviarono la tradizionale rappresentazione con la devozione affettuosa e coinvolgente verso il mistero della Passione che diventerà poi il pio esercizio.

Quest’anno dopo lo stop della pandemia,  gli aderenti all’Arciconfraternita del Gonfalone Araldi della Madonna del Carmelo si sono impegnati affinché la processione del Venerdì Santo a Viterbo avesse un ritorno alla tradizione importante e degna di ciò che rappresenta, con il positivo sostegno del Vescovo  Lino Fumagalli.

          

A  Viterbo dal 2012, è stata ripresa la rievocazione della “Processione del Cristo Morto” che, accompagnata dalle confraternite, dalla chiesa di S. Maria Nuova giunge in piazza San Lorenzo.

Quest’anno alle 21,30 puntuale il Vescovo era sulla soglia della stupenda chiesa del Gonfalone dove all’interno i membri della confraternita erano pronti al trasporto del Cristo Morto e della Madonna in lacrime.

La strada alla solenne processione è stata aperta dalla Banda Musichiamo Aps SM Edera Paradiso diretta dal maestro Vincenzo Mercuri che con note struggenti apprezzate da tutti i presenti ha fatto da traino al clero, al Vescovo scortato simbolicamente da Polizia e Carabinieri (le strade erano state sgomberate e rese praticabili dall’impegno degli agenti della Polizia Locale).

I fedeli erano in  tanti grazie anche alla temperatura primaverile, dotati di fiaccola e hanno atteso con trepidazione l’uscita dalla chiesa delle due rappresentazioni portate a spalla dagli uomini della Confraternita.

La processione si è snodata per via C. La Fontaine, per Via delle Fabbriche giungendo in Piazza Fontana Grande per poi proseguire in Via Cavour verso Piazza del Plebiscito dove una folla era in attesa.

Poi in Via San Lorenzo verso il Duomo dove le due bellissime rappresentazioni sacre sono state collocate ai piedi della scalinata del Palazzo Papale dove una scorta di figuranti in divise storiche illuminati da luce rossa e azzurra facevano la guardia ad un crocifisso ligneo.

Il Vescovo Fumagalli ha esortato i tanti fedeli accorsi a sfruttare il momento come un’occasione di riflessione e di meditazione sulla passione e crocifissione di Nostro Signore.

Il vescovo ha sottolineato che una preghiera deve essere inoltrata al Signore per far si che il disastro Ucraina, una guerra voluta solo da un egocentrico pensiero di espansione, finisca presto. Dopo la benedizione del Vescovo, una voce narrante ha letto passi del Vangelo.

Redazione Ontuscia
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Quotidiano di Viterbo e della Tuscia

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