Nella sala consiliare di Palazzo dei Priori è stata presentata la XXVII edizione del Festival Quartieri dell’Arte. Alla conferenza stampa erano presenti l’assessore alla cultura e all’educazione Alfonso Antoniozzi, insieme al direttore artistico del festival Gian Maria Cervo, la sindaca di Vejano Teresa Pasquali e Barabara Aniello di Inter Artes.
Antoniozzi ha detto che la XXVII edizione di Quartieri dell’Arte mette in connessione la cultura magica del Rinascimento con il misto di carnalità e spiritualità delle culture asiatiche, passate e contemporanee. “Bisogna aprire gli occhi e dare visione del magico luogo dove viviamo, di Viterbo ma anche della Tuscia, un incanto di luoghi e storia che affascina chi viene a visitarla e che spesso viene sottovalutata da chi ci vive”.
Le linee programmatiche adottate per questa programmazione hanno generato curiose coincidenze per cui il pubblico del Festival vedrà oggetti e simboli passare da uno spettacolo all’altro, una grande nuova esperienza condivisa da tanto pubblico. Gian Maria Cervo, direttore artistico, ha spiegato il Festival: un progetto internazionale che ospita anche l’opera del regista Palma d’Oro a Cannes Apichatpong Weerasethakul e La Magia dell’uovo, cosmografia napoletana, mediata e raccontata dal comico dell’arte lazzarone, lo stesso spazio, Inter Artes, adottato per la prima volta dal Festival, fa da sfondo simbolico a tre spettacoli su altrettante città italiane che sono porte dell’oriente. Un discorso sull’islamofobia e uno spettacolo di informazione sulle vittime dell’integralismo islamico contemporaneo in Afghanistan sono rispettivamente Call Me God e a Scuola di Herat. Altri spettacoli rimandano a concetti della cultura magica rinascimentale, con un paio di omaggi che vogliono celebrare l’anniversario importante della pubblicazione dell’in-folio shakespeariano. Felicissima di aver “adottato il Festival” la sindaca di di Vejano Pasquali che ha asserito di aver provato un’esperienza incredibile con tutti coloro che agiscono con e per il Festival.
