Depositi radiattivi, Comitato Corchiano: L’intervento della Sogin nella Tuscia non scrive il futuro, lo cancella!

Deposito rifiuti radioattivi

«Appena pubblicata la carta delle aree potenzialmente idonee ci siamo subito posti delle domande, una delle prime è stata, perché la Sogin ha puntato il suo mirino qui nella Tuscia e segnato 22 punti favorevoli alla realizzazione del deposito di scorie nucleari?

Alcune risposte, molto vaghe, – afferma il Comitato per la salvaguardia del territorio di Corchiano e della Tuscia – le abbiamo trovate nella documentae tecnicziona presente sul sito, altre ce leforniranno i documenti che stiamo faticosamente valutando, altre ancora, purtroppo, non avranno mai risposta, quelle più evidenti, però, ce le ha date il buon senso.

Per farvi capire cosa abbiamo compreso bisogna prendere come esempio Corchiano, dove insistono 3 delle 22 zone della Tuscia.

Il Paese ha una superficie di 32km quadrati, molti dei quali coltivati, è popolato da circa 4000 abitanti, ci sono una miriade di piccolissime aziende agricole ed un posto abbastanza felice.

Qui il lavoro Agricolo esprime il massimo delle sue potenzialità, molte aziende agricole trasformano direttamente i propri prodotti e li vendono in Italia, in Europa e nel Mondo.

Qui è avvenuto uno dei grandi miracoli di questi tempi, i Contadini si sono trasformati in Imprenditori!

Su questa piccola superficie esistono tre frantoi oleari, cinque cantine e molti produttori di nocciole creano prodotti dolciari unici.

Ci sono due banche funzionanti e una posta che lavora come se fosse una banca.
A Corchiano gli abitanti hanno per vivere dignitosamente grazie al Lavoro.

Se venisse individuata una delle tre zone di Corchiano, tutte ovviamente coltivate e vicine al centro abitato, verrebbe sottratto in media il 7% dell’intero Territorio, verrebbero cancellate circa 40 aziende agricole produttive, verrebbero estirpati 200 ettari di preziose coltivazioni, verrebbero messe in ginocchio delle produzioni faticosamente messe in piedi in tutta la provincia.

Questi, purtroppo, sono i calcoli di una devastazione bellica.
In nome di un superiore interesse nazionale verrebbero sacrificati gli sforzi e i sacrifici di un’intera popolazione e di tante generazioni come nelle devastazioni Come in guerra verrebbe meno uno dei Principi fondanti della Costituzione, l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul Lavoro.

È chiaro da queste semplici riflessioni che, in una piccola realtà come quella corchianese e di conseguenza su tutte quelle vicine, il deposito avrebbe l’effetto annichilente di una bomba nucleare.

A questo punto la risposta alla domanda iniziale prende un aspetto chiaro: “la Sogin ha bersagliato la Tuscia perchè vuole farci la guerra!”

Dunque la dicitura “scriviamo insieme un futuro più sicuro” inserita nel logo Sogin a Corchiano come in tanti paesi della Tuscia ha un senso beffardo, perché il deposito non segna un futuro ma genera la devastazione che vi abbiamo appena descritto con semplici calcoli.

L’intervento della Sogin nella Tuscia non scrive il futuro, lo cancella!
Per questo chiediamo al Ministro dello Sviluppo economico e al Ministro dell’Ambiente di non trasformare il deposito di scorie in una costosissima arma nucleare e in una minaccia allo sviluppo agricolo sostenibile, ma di farlo diventare un’opportunità di rilancio e riutilizzo di aree industriale dismesse o depresse, in linea con il piano di azione europeo sull’economia circolare che è parte integrante del Green Deal».