Agguato a Soriano nel Cimino, primo risultato investigativo

Lo scorso 7 agosto, poco dopo le otto, a Soriano nel Cimino (VT), un uomo del posto, appena uscito dalla sua abitazione, veniva bloccato mentre si trovava alla guida della sua autovettura ed assassinato con diversi colpi di arma da fuoco.

Le indagini immediate avviate sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Viterbo mettevano subito in evidenza che l’azione delittuosa era il frutto di un agguato organizzato in ogni minimo dettaglio, preceduto anche da sopralluoghi nella zona teatro dell’omicidio. È stata scandagliata, quindi, la vita della vittima e sono state messe sotto stretta osservazione le relazioni che il predetto teneva anche in ambienti criminali.

In particolare, si è accertato che tre persone, a bordo di due autovetture, una delle quali risultata asportata alcuni mesi prima, avevano raggiunto la località rurale di località Acquafredda-Basso della Campana, dove attendevano l’uscita dalla propria abitazione della vittima, gli bloccavano la strada e a distanza ravvicinata gli esplodevano sei colpi di arma da fuoco al capo e alla parte superiore del corpo, provocandone la morte immediatamente.

Le indagini, al momento, hanno portato all’individuazione di alcune persone che hanno preso parte al C.d. gruppo di fuoco. Si fratta di due italiani, residenti nella periferia est della Capitale. Sono emersi collegamenti che costoro, in relazione all’azione omicidiaria, mantenevano con diversi soggetti, alcuni anche prossimi all’ambiente relazionale della vittima, nei confronti dei quali sono in corso accertamenti. Alle prime luci dell’alba di ieri, decine di Carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo, con la collaborazione dei colleghi di Roma, quali il R.O.S. e Nucleo Elicotteri di Pratica di Mare nonché di unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Santa Maria di Galeria, hanno eseguito il provvedimento restrittivo nonché svariate perquisizioni personali e locali.

Le persone sottoposte al provvedimento cautelare restrittivo sono state associate presso la Casa Circondariale di Viterbo, i provvedimenti eseguiti rappresentano un primo risultato investigativo che dovrà essere sviluppato nel prossimo futuro.