Viterbo, divieto di avvicinamento per atti persecutori

Nella giornata di ieri gli uomini della Polizia di Stato della Sezione Specializzata nel contrasto alla Violenza di Genere della Squadra Mobile di Viterbo, al termine di una delicata indagine hanno eseguito la misura cautelare del Divieto di Avvicinamento, emessa dal GIP del Tribunale di Viterbo su richiesta della locale Procura, nei confronti di un uomo di 60 anni, resosi responsabile del reato di atti persecutori a danno delle figlie.

L’indagine, nata circa un mese fa, a seguito della denuncia dei familiari e in particolare della figlia, che raccontava al personale della Squadra Mobile una serie di atti persecutori che il padre commetteva da diverso tempo nei suoi confronti, tanto da andare sul posto di lavoro, creandole notevoli disagi , arrivando anche a minacciarla di morte e offendendola pesantemente, cosicché la vittima si era vista costretta a cambiare le sue abitudini di vita e lavorative.

Al termine delle indagini, suffragate anche da diverse testimonianze, la Procura della Repubblica, condividendo appieno le risultanze investigative, chiedeva al GIP del Tribunale di Viterbo l’emissione nei confronti dell’uomo, della misura cautelare del Divieto di Avvicinamento alla Persona Offesa, che veniva prontamente eseguita dagli uomini della Squadra Mobile, che permetteva di ridare serenità alla giovane vittima.

L’uomo, già gravato da precedenti specifici, nel novembre del 2020, sempre a seguito di un’indagine della Sezione Specializzata della Squadra Mobile, era stato sottoposto alla misura cautelare dell’Allontanamento dalla casa Familiare in quanto resosi responsabile del reato di maltrattamenti commessi nei confronti dell’anziana madre.

Il sessantenne, inoltre, nel gennaio del 2021, per i medesimi reati è stato sottoposto dal Questore di Viterbo alla misura di prevenzione dell’Ammonimento.
Continua senza sosta ad opera del personale della Sezione Specializzata della Squadra Mobile l’opera di contrasto dei reati che hanno come vittime donne e minori.