Alta Velocità ad Orte e Viterbo?

Treno

La massiccia informazione che è stata data in questi giorni sulla realtà dell’attivazione della fermata per i treni ad Alta Velocità ad Orte, ha provocato molte reazioni positive ed ogni componente politica specialmente dell’Umbria e della capoluogo Terni si sono mossi perché con il nuovo collegamento vengano coinvolte in modo efficiente.

Dalla provincia di Viterbo, al di là di qualche apprezzamento e diverse condivisioni non si è andati oltre. Il tempo opportuno per intervenire sulla Regione Lazio che deve condividere ed avallare le modifiche, anche sotto il profilo economico della strutturazione dell’orario, è soltanto adesso, anzi già è stato perduto del tempo. Viterbo soffre delle attuali carenze di collegamenti proprio perché è intervenuta sempre troppo tardi, a cose fatte ai tavoli che si contava. Nei trent’anni della mia Presidenza del Comitato Pendolari e della Consulta Regionale Pendolari del Lazio, al tempo degli assessori regionali Meta e Aracri ho dovute mettere pezze su errori di questo tipo.

In qualità di ex Presidente dei Pendolari dell’Alto Lazio, mi sento in dovere di esprimere il mio parere affrontando il problema in più ampia sfera. Tutti sappiamo che la città di Viterbo, capoluogo della provincia, non è che goda di ottimi servizi sulla mobilità, specialmente con la vicina Capitale Roma tolti le due valide relazioni Dirette Via Orte, conquistate da me con il forte supporto dei miei amici pendolari cha ancora ringrazio ed intendo salutare.

Alta Velocità ferma ad Orte; Viterbo si deve inserire e ha le carte in regola vista la grande efficienza della linea Viterbo-Attigliano-Orte in questo ultimo anno completamento ristrutturata con la sostituzione del vecchio armamento semi pesante con il più moderno di tipo “pesante” ed adatto proprio all’Alta Velocità, essendo costituito dagli stessi materiali(traverse e rotaie) che costituiscono la line “Direttissima-Alta Velocità”.

Ora, visto l’ottimo servizio, vanno lasciate inalterate le tracce della coppia dei diretti sia pari che dispari, ma è necessario ristrutturare ed aumentare le relazioni locali tra Viterbo ed Orte, nell’arco della giornata, allargando l’orario della giornata di servizio, eliminando i bus sostitutivi, riportando il turno su sette giorni, curando minuziosamente le coincidenze nei tempi brevi di dieci minuti, previsti dal regolamento ferroviario, creando coincidenza sia con i treni diretti interregionali anche verso l’Umbria e con le Frecce dell’Alta Velocità. Al di là di ogni altro tipo di considerazione; I ferrovieri, addetti all’elaborazione dell’orario, comprendono a cosa mi riferisco. Se qualcuno volesse approfittare della mia esperienza, rimango a completa disposizione.

 

Pietro Brigliozzi