Bianchini (MIO Italia): “Draghi, oltre alla armi in Ucraina, pensi anche a salvare turismo e ristorazione. Aiuti subito o sarà complice del nostro fallimento” 

Bianchini

“Ci auguriamo che il presidente Draghi, molto impegnato a inviare armi in Ucraina e a spiegare al mondo che Putin è un criminale (qualcuno, poi, dovrà dirci anche perché nessuno di tutti questi scienziati al governo se n’era accorto prima…), abbia il tempo di leggere una qualsiasi rassegna stampa. Scoprirà, così, che a Roma e provincia, a causa della pandemia, sono scomparsi 4.400 bar e ristoranti e che Bankitalia (istituzione che Draghi dovrebbe ritenere attendibile) fa sapere che, con questi prezzi dell’energia, moltissime imprese non resisteranno e saranno costrette a chiudere. E scoprirebbe anche che le prenotazioni per Pasqua sono in calo in tutto il Paese.

La domanda è: ha compreso, il professor Draghi, che turismo e ristorazione, con tutto il comparto horeca, sono al collasso e hanno bisogno, immediatamente, di sostegni veri e non di pannicelli caldi, come il Sostegni ter? L’esecutivo deve investire subito in aiuti concreti, tangibili ai nostri settori e le forze politiche che appoggiano Draghi hanno il dovere di pretenderlo. È giusto, oggi, parlare di guerra in Ucraina e di armi, ma il Governo non può dimenticarsi di tutto il resto: in Italia ci sono comparti vitali per la nostra economia, che stanno morendo. Dobbiamo essere sostenuti in modo serio e cospicuo. Oggi o mai più”.

È quanto dichiara Paolo Bianchini, presidente di MIO (Movimento Imprese Ospitalità) Italia.