Coldiretti Viterbo: sentenza unica del Consiglio di Stato restituisce il consorzio di bonifica Etruria meridionale e Sabina ai territori

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“Una provvedimento che genera stabilità del Consorzio di Bonifica Etruria Meridionale e Sabina, consente all’Ente di continuare a fare investimenti, fondamentali in un momento storico come quello che stiamo vivendo, a fronte degli aumenti dei costi legati ad acqua ed elettricità, ma allo stesso tempo, restituisce finalmente il Consorzio a tutti i cittadini e agli agricoltori”. Così il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici, commenta la sentenza emessa ieri dal Consiglio di Stato, che ancora una volta ha accolto il ricorso presentato dalla lista “La Bonifica” contro “Agricoltori Riuniti”. 

Una storia costellata di procedimenti legali che si sono susseguiti in questi ultimi due anni e si conclude con una storica sentenza, che esclude contrapposizione tra le norme dello Statuto e quelle del Regolamento del Consorzio di Bonifica. Una sentenza che esprime un concetto sempre sostenuto da Coldiretti Viterbo, quello relativo alla “rappresentatività dei territori dei consorzi oggetto della fusione”, si legge nel provvedimento, che dunque “non può che riferirsi ai territori delle diverse province, poiché i consorzi fusi ricomprendevano comuni appartenenti a province diverse, per cui rappresentare i territori nelle liste significa rappresentare le diverse province cui i territori appartengono”. 

“E’ proprio il principio di inclusività che emergere da questa sentenza – prosegue Pacifici – è quello che maggiormente rappresenta la nostra visione del Consorzio. L’inclusività deve sempre essere al primo posto per noi, così come la disponibilità e la capacità di coinvolgere tutti gli agricoltori. Questo non è mai accaduto in passato e lo dimostra anche la scarsa affluenza alle elezioni dei componenti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio, pari a solo il 3% degli aventi diritto. Ecco perché abbiamo lavorato da soli per raggiungere il nostro obiettivo, che è sempre stato quello di restituire un Consorzio di bonifica che fosse al servizio del territorio e non alla mercé dei singoli”.