Fisascat Cisl di Viterbo: ‘Sviluppo del territorio o deposito di rifiuti radioattivi?’

Radioattive

La Fisascat Cisl di Viterbo vuole esprimere la sua forte preoccupazione per l’aver classificato alcune località del nostro territorio come idonee allo stoccaggio di rifiuti radioattivi.

Il nostro territorio ha problemi economici-occupazionali molto seri: sono anni che siamo alle prese con una crisi economica profonda dalla quale si stava uscendo a piccoli passi e con estrema difficoltà; oggi, il Coronavirus (che ha causato dolore a molte famiglie che piangono i propri cari malati o deceduti), di cui gli effetti economici-occupazionali devono ancora palesarsi completamente, ha annullato i risultati che faticosamente si stavano raggiungendo.

La Fisascat, insieme a tutta la Cisl di Viterbo, si sta adoperando affinchè si trovino delle soluzioni per rilanciare il nostro territorio. Un territorio che può sollevarsi puntando su quanto di più importante possiede.

Dobbiamo avere infrastrutture migliori che permettano di far conoscere le bellezze del nostro territorio: collegamenti ferroviari e stradali migliori con la capitale e con il porto di Civitavecchia.

Dobbiamo capire quanto i centri storici di molte località viterbesi possono dare se soltanto venissero valorizzati a dovere. Civita di Bagnoregio, ad esempio, è riuscita ad entrare in circuiti turistici prima impensabili. Il quartiere medioevale di Viterbo (il più grande d’Europa!), il Palazzo Papale, il parco archeologico di Vulci, le tombe etrusche di Tarquinia, le località lacustri, le località costiere, Torre Alfina, il Parco dei Mostri di Bomarzo, i territori attraversati dalla via Francigena e tantissime altre località, che sarebbe troppo lungo elencare, possiedono risorse ancora non del tutto espresse. Il turismo, infatti, può offrire ampi margini di lavoro e progresso per il nostro territorio. Un turismo ecosostenibile, in armonia con l’ambiente, con la comunità e le culture locali, che trasformi i nostri luoghi e i suoi abitanti in beneficiari dello stesso.

Il termalismo è la carta in più che il nostro territorio può giocare rispetto alle provincie limitrofe. Dobbiamo, a riguardo, attivarci per un veloce e definitivo recupero delle ex terme INPS.
Come espresso nella Piattaforma per il rilancio da poco presentata, “turismo vuol dire arte, archeologia, enogastronomia, cultura, natura, bioagricoltura, armonia con l’ambiente, con la comunità e le culture locali ecc., elementi che la nostra provincia possiede in quantità e di alta qualità! Vanno, però, ripensate in un’ottica eco-friendly, incentivate, promosse, connesse in un sistema integrato”.
Dopo anni, finalmente, abbiamo intrapreso la strada giusta per poter sfruttare le risorse a nostra disposizione e le modalità con le quali farlo.
Non conosciamo nel dettaglio i criteri con i quali sono stati individuati i territori da destinarsi allo stoccaggio dei rifiuti nazionali radioattivi. Fra l’altro siamo in buona compagnia: oltre al viterbese ci sono località di assoluta valenza turistica come il senese, il grossetano e la provincia di Matera. Conosciamo, però, gli effetti negativi che possono scaturire a livello turistico, economico, occupazionale, sociale e ambientale. Dobbiamo scegliere: sviluppo del territorio, così come pensato nelle intese raggiunte nelle ultime settimane, o diventare un deposito di rifiuti radioattivi. Continuare il percorso intrapreso, ancora lungo e tortuoso, ma dalle enormi potenzialità di crescita, o rassegnarsi a diventare un territorio marginale e isolato.
Abbiamo molta strada da fare affinchè la nostra provincia possa risollevarsi; il ventaglio di offerte che possiamo offrire a riguardo, però, è ampio, ricco e di qualità. Non vanifichiamo gli sforzi, seppur ancora insufficienti, fatti finora.