Piccioni nelle metropoli: facciamo chiarezza su cosa dice la legge

Piccioni

I piccioni sono volatili che popolano città e metropoli in numeri ingenti, per cui anche la Pubblica Amministrazione è chiamata in causa per fornire indicazioni e linee guida per la gestione della convivenza con questi volatili nelle aree urbane.

Il piccione è considerato parte delle specie selvatiche

Attraverso la sentenza Sez. III^ pen. n. 2598 del 2004, la Corte di Cassazione ha annoverato i piccioni nella sfera degli animali selvatici, conferendo alla specie le tutele legali previste dalla legge n. 15792 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio).

Chi risponde della gestione dei piccioni nelle città

L’inquadramento del piccione come animale selvatico fa sì che la competenza sia della Provincia, della Città Metropolitana o del Comune in materia igienico-sanitaria. Per motivi sanitari, la legge prevede la tutela del patrimonio zootecnico attraverso delle iniziative di contenimento della specie. A tale scopo, le città dovrebbero disporre di piani di controllo e metodi ecologici per il contenimento del fenomeno, rispettando il valore costituzionale di tutela dell’ambiente.

Il regime di contenimento proprio delle specie selvatiche prevede che queste “non possono essere contenute se non con metodi ecologici, quale non può definirsi il ricorso alla caccia peraltro operato al di fuori dei suoi ordinari limiti normativi”.

Cosa dice il codice penale

Il maltrattamento o l’uccisione senza necessità dei piccioni è punibile ai sensi del codice penale. Il reato in sé colpisce chiunque lo eserciti “per crudeltà o senza necessità”, ossia chiunque uccida o maltratti un animale indipendentemente da quale sia, inclusi i piccioni che abitano le nostre città.

Il precedente

Con la sentenza numero 17691/2019, la Corte di Cassazione ha definito un reato penale quello commesso da alcuni pescatori di siluri, che utilizzavano piccioni vivi come esche. I piccioni venivano legati vivi all’amo per le zampe, fino a essere catapultati più volte in acqua come richiamo per la cattura del pesce. I piccioni ne uscivano gravemente feriti o deceduti.

La difesa dei pescatori riteneva tale pratica corretta, poiché il piccione è una preda naturale, alla stregua di un verme, utilizzato di norma nelle attività di pesca. Inoltre, la difesa indicava la pesca come un’attività riconosciuta dalla legge che non prevede l’applicazione della normativa sull’uccisione o il maltrattamento degli animali, legittimando l’utilizzo di un animale vivo come esca naturale per catturare il predatore.

La Cassazione ha convalidato la responsabilità penale dei pescatori per aver sottoposto i volatili a sevizie innaturali e gravi sofferenze.

Un volatile sottovalutato ma fastidioso

Sicuramente il piccione è un volatile invadente, affolla balconi e tetti, spesso depositando guano e generando inquinamento acustico. Inoltre, il materiale fecale di piccione è potenzialmente pericoloso, poiché veicola diversi agenti patogeni che vengono rilasciati nell’ambiente quando gli escrementi si seccano e si polverizzano, con il rischio di trasmissione all’uomo e agli animali domestici per inalazione, quindi in assenza di contatto diretto. Le malattie veicolate dai piccioni all’uomo sono più di 60, ma quelle più frequenti sono la salmonellosi, la candidosi, la toxoplasmosi, l’ornitosi e la criptococcosi.

Per liberarsi del guano di piccione conviene rendere inospitale il proprio balcone, solaio o grondaia attraverso l’utilizzo dei dissuasori meccanici per piccioni non dannosi per i volatili.

I piccioni amano sostare negli anfratti degli edifici, nei sottotetti, sui tetti, sui cornicioni o nelle grondaie, dove depositano il loro materiale fecale che è anche altamente corrosivo. I dissuasori di questo tipo aiutano sia ad allontanare i piccioni e, in alcuni casi, come ad esempio nel caso degli scovolini per grondaie, mantengono anche i canali di scolo delle acque puliti e privi dell’accumulo di foglie o sporcizia.

Importante: in commercio esistono deterrenti visivi, come i fantocci di altri volatili più grandi, che dovrebbero spaventare il piccione e tenerlo lontano, ma vi sveliamo una cosa, ossia che il piccione è un animale dotato di poteri. Da uno studio del neuroscienziato Edward Wasserman è emerso che questo volatile possiede la capacità di categorizzare oggetti e immagini, riconoscendo l’identità e le espressioni di un volto umano, le lettere dell’alfabeto e ricordare più di 1.800 immagini differenti. Per questo, l’utilizzo del fantoccio è inefficace, perché il piccione ne riconosce l’innocuità.