USB, aperto ristorante a Viterbo in zona arancione, ma dove sono i controlli?

Ristorante

Dopo l’inaugurazione del Globo in piena zona rossa, oggi arriva l’ennesimo schiaffo alle tante vittime del Covid e la preoccupazione della mancanza di rispetto delle norme a tutela della diffusione dei contagi nella nostra città.

In vigenza di zona Arancione, ci risulta infatti che Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, abbia aperto il ristorante di cui è titolare in via dell’Orologio Vecchio e che abbia pubblicizzato il fatto a mezzo stampa. Ma in questa città esistono i controlli?
Il Prefetto, il Sindaco, le istituzioni preposte hanno preso provvedimenti?

Nell’auspicare questo, – prosegue Elisa Bianchini di USB Viterbo – riteniamo che questa sia un’operazione di propaganda per attirare consensi e farsi pubblicità che niente ha a che vedere con la difesa di una classe lavoratrice in difficoltà da decenni nel nostro territorio, che fatica a vedere una ripresa dopo più di un anno di pandemia.
Bianchini fa parte di quella classe politica che ha mani piene ha concesso spazi e potere alla Grande Distribuzione in questa città, il risultato sono state le chiusure di tante piccole attività e lo svuotamento del centro storico.

Negozi, botteghe e ristoranti sempre più in crisi mentre dilagava il degrado e l’incuria del centro storico, mentre si smantellavano cinema e centri culturali storici del centro e nel frattempo fiorivano i centri commerciali.
Se poi vogliamo parlare di limitazioni Covid dobbiamo dire che le limitazioni imposte alla nostra zona sono conseguenza dello smantellamento della rete sanitaria e dei posti letto che la Tuscia ha subito negli ultimi tempi. Infatti il colore delle zone e le conseguenti limitazioni sono basate sull’indice RT e sulla tenuta della rete ospedaliera.

Sicuramente è una nostra dimenticanza, ma non ricordiamo Bianchini al fianco del sindacato e dei lavoratori mentre venivano chiusi o depotenziati gli ospedali di zona, né tantomeno mentre le piccole attività del centro soffrivano la crisi a discapito dei grandi centri commerciali.

Non ci servono strumentalizzazioni e propaganda ma fatti concreti quando si sta in politica.
Auspichiamo, inoltre, che di fronte alla giustizia siamo tutti uguali e che le regole non valgano sono per alcuni.