Viterbo, pandemia (e transenne) non fermano “Sant’Angelo il Paese delle Fiabe”

Sant'Angelo paese delle Fiabe

Nonostante la pandemia prosegue a vele spiegate il progetto “Sant’Angelo il Paese delle Fiabe”.

La dolorosa via Crucis imposta dal Covid19 ha, ovviamente, rallentato l’azione di noi tutti – osserva Gianluca Chiovelli, Presidente Ass. ACAS curatrice progetto Sant’Angelo il Paese delle Fiabe – eppure, durante gli ultimi mesi del 2020, sono stati realizzate ben nove bellissime opere dedicate alla fiaba e al racconto fantastico da parte di valenti artiste (e di un valente artista) da ogni parte d’Italia. Opere che sono consegnate gratuitamente alla visione di tutti i curiosi e di tutti i visitatori che vogliano ammirarle perché il progetto “Sant’Angelo” non nessun altro scopo che la rigenerazione urbana di un borgo in collaborazione e in sincronia con altri centri della Tuscia che finalmente hanno deciso di muoversi sul territorio, investire su sé stessi premiando le idee e il merito e chi ama percorrere le vie dell’innovazione: in primis Celleno e Roccalvecce (con cui si condivide un percorso comune), Graffignano-Sipicciano e naturalmente Bagnoregio che rappresenta il modello vincente di chi, in pieno Ventunesimo Secolo, vuole aprirsi e rendersi protagonista su un palcoscenico più ampio senza chiudersi a riccio e morire lentamente.

Sant'Angelo paese delle Fiabe

Le opere sono tante e varie: si va da Il sogno di una notte di mezza estate della giovane Chiara Vannucchi, tratta dalla commedia di William Shakespeare, a Il gatto con gli stivali di Charles Perrault della pisana Ginevra Giovannoni, in arte Rame13; dal bassorilievo di Peter Pan di Francesco Persi, artista di San Michele in Teverina (ma originario di Sant’Angelo) a L’albero delle matite di Gianni Rodari, il maggior favolista e autore di filastrocche del Novecento di cui ricorreva il centenario della nascita lo scorso settembre, e di cui è autrice Giovanna Alfeo; da La fiaba di Rosmarina, ripresa da Italo Calvino e dipinta in 3D dalla paziente e minuziosa Cecilia Tacconi, ventiduenne di Merano (che ha completato anche Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne) a Il soldatino di stagno di Hans Cristian Andersen realizzato con fantasia da Giusy Guerriero; da Jack e il fagiolo magico della milanese Stereal Marchetto sino ad Alessandra Carloni che, col suo stile inconfondibile, ci ha donato Il pifferaio magico di Hamelin, ancora una fiaba di Andersen.

E numerose altre opere sono già programmate e in cantiere. Fra queste vi sarà un murale gigantesco con numerosi personaggi che si dispiegherà su ben tre pareti e che impegnerà l’artista bresciana Vera Bugatti. Non riveliamo di quale fiaba si tratta perché vogliamo fare una sorpresa …

Per tale murale, molto impegnativo, stiamo raccogliendo alcune offerte libere (potete depositarle in un contenitore di fronte a Peter Pan) poiché è giusto che ogni visitatore e appassionato contribuisca a creare “Il Paese delle Fiabe”; e perché il progetto fiabe dell’associazione ACAS di questo vive, giustamente, poiché parte fra la gente e alla gente si rivolge.

Peccato che tale sforzo di riqualificazione e rigenerazione urbana, e di accrescimento culturale, sociale ed economico, riconosciuto da tutti, non riceva la meritata attenzione delle istituzioni più vicine che dovrebbero altamente favorirlo (anche perché tali istituzioni si ritrovano un piccolo centro turistico senza aver sborsato un quattrino). Ne è prova l’attuale caos organizzativo della viabilità interna al paese in seguito a una serie di lavori: un festival delle transenne che stabilisce confusamente chiusure, deviazioni e divieti. Tali lavori sono forse non rinviabili (vogliamo sperarlo), ma vanno governati e risolti in breve tempo per non creare disorientamento e scompiglio. Ma siamo sicuri che il bravo assessore competente tutto risolverà, e in fretta: come dice Pollyanna, la bambina protagonista del romanzo di Eleanor Hodgman, occorre trovare qualcosa di positivo anche quando tutto sembra negativo.