A Gallese la Giornata della Memoria raccontata da Roberto Benigni

Gallese

I ragazzi della scuola secondaria al Museo e Centro Culturale “Marco Scacchi”

Il 27 gennaio è stata celebrata a Gallese la Giornata della Memoria per ricordare tutte le vittime della tragedia della Shoà, coinvolgendo le nuove generazioni affinché non venga mai dimenticata la consapevolezza di quanto è stato e i volti degli ultimi testimoni che l’hanno vissuto per costruire un futuro in cui la dignità umana non sia mai più calpestata.

A Gallese i ragazzi della scuola secondaria di primo grado hanno assistito alla proiezione del film La Vita è bella di Roberto Benigni, film tutto italiano vincitore di ben 3 premi Oscar, del Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, del César come miglior film straniero e del Goya come miglior film europeo, con la stupenda colonna sonora di Nicola Piovani.

Gli operatori del Servizio Civile Universale hanno accolto i ragazzi nella sala multimediale del Museo e Centro Culturale “Marco Scacchi”, conversando con loro su uno dei temi ancora più difficili da affrontare: ragazzi che parlano ai ragazzi di vicende orrende successe tanto tempo fa a persone che non hanno mai conosciuto. Ma è importante che il ricordo venga trasmesso anche da chi fortunatamente non è stato testimone perché, come diceva Primo Levi “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare”.

Afferma il Sindaco “è doveroso ricordare tutto ciò è avvenuto nell’indifferenza di chi ha osservato senza far nulla e dobbiamo sempre essere consapevoli e coscienti di ciò che l’uomo è stato capace di compiere. Lo dobbiamo ricordare a noi e abbiamo il dovere di trasmetterlo alle nuove generazioni affinché non si ripeta mai più quell’ orrore. I ragazzi del Servizio civile hanno saputo trasmettere questo messaggio alle nove generazioni”.

Il film di Benigni racconta in modo paradossale una verità a lungo taciuta e lo fa con la leggerezza di Benigni poeta che insegna la felicità, quella semplice, l’uguaglianza e soprattutto l’amore di un padre verso suo figlio, Giosuè, che alla fine del film afferma “Questa è la mia storia, questo è il sacrificio che mio padre ha fatto, questo è stato il suo regalo per me”. Ed il regalo di Guido al figlio è la speranza e la voglia di vivere perché al di là di tutto “Là fuori la vita era bella e avrebbe continuato ad esserlo” (Primo Levi).