“Giovani. Un progetto di vita”, presentato a Montefiascone il libro del Mons. Fabio Fabene

Giovani. Un progetto di vita

Nell’Aula Magna del Seminario Minore Diocesano di Montefiascone la presentazione del nuovo volume di sua Ecc.za Mons. Fabio Fabene

“Giovani. Un progetto di vita”, con prefazione del dott. Mario Morcellini, edito dalla casa editrice S. Paolo, è il novo libro scritto da sua Ecc.za Mons. Fabio Fabene insieme alla Prof.ssa Cecilia Costa.

Il volume è stato presentato ufficialmente nel tardo pomeriggio di martedì, nell’Aula Magna del Seminario Minore Diocesano, in Montefiascone, alla presenza, ovviamente degli autori, dell’Eminentissimo Card. Marcello Semeraro, quindi del prof. Mario Morcellini, di sua Ecc.za il vescovo diocesano, Lino Fumagalli, accompagnato dal suo primo collaboratore, Roberto Bracaccini, e molte altre personalità religiose, dei membri dell’Associazione Amici della Rocca ed altre di alta cultura della città.

La conferenza, moderata dal giornalista ed esperto critico d’arte letteraria, Giuseppe Rescifina, è iniziata intorno alle ore diciotto, con il saluto d’apertura del vescovo Ordinario, Lino Fumagalli, quindi ha preso la parola Sua Eminenza il Card. Marcello Semeraro, titolare della Congregazione per le Cause dei Santi, che ha presentato il volume sottolineando alcune linee guida ed importanti valori che emergono da un’attenta lettura del volume, che per la scorrevolezza del discorso e la linearità narrativa, viene voglia di leggerlo tutto di un fiato.

Giovani. Un progetto di vita

Il Cardinale nel suo discorso di presentazione, ha sottolineato alcuni concetti fondamentali sviluppando che il progetto è un processo che guarda al futuro e contemporaneamente è memoria; storia personale di ciascun individuo e quindi il rapporto che si viene a creare tra il futuro verso il quale ci si muove e la memoria che è l’esperienza di supporto. Nel volume infatti, il vescovo Fabene racconta la sua storia o meglio la storia e l’evoluzione della sua vocazione tra gli anni sessanta e settanta nel seminario come preparazione all’esperienza pastorale. Il rapporto tra memoria di vita e storia personale che poi il vescovo Fabene ha saputo valorizzare anche nell’importante ruolo che ha avuto all’interno del Sinodo dei Vescovi. Il Cardinale si è poi soffermato sulla storia dell’esperienza del seminario dopo il sessantotto ove tutto si fondeva e coniugava in una entità religiosa, dalle passeggiate in città al tempo dello studio nelle aule; la vita ritmicata applicata nei collegi ove portava anche a scelte di vita; o lo studiare o la scelta del lavoro professionale sia a livello artigianale che industriale. Il seminario come elemento educativo, quindi il legame che si viene a creare tra tradizione educativa e memoria come progetto. Il progetto si assimila alla metafora del Cammino, che poi è poesia del viandante; colui che è pronto a ritornare e si fa carico del cammino che non è una realtà scarna di visione fuori della persona ma diviene consapevolezza di vivere un momento speciale, che nella storia si sono tramutati in fatti religiosi come dimostrano i noti cammini religiosi verso le mete religiose lungo le Vie Francigene. La memoria è viaggio nella storia che sfocia in un progetto. Fare un cammino non è un passaggio tra statici panorami, ma cammino di maturazione interna della persona, ha continuato il Cardinale, che porta ad un rapporto di dialogo prima a due: io, e la natura; poi va oltre: io, la natura e Dio. In questo contesto entra in campo la demarcazione digitale del tempo moderno in una complessità di relazioni. Infine nel libro, ha concluso il Cardinale, vi è un senso di speranza e la comunità diventa educante. Recuperare i valori, con un piano educativo condiviso, dando la priorità alla comunicazione della Fede, educare all’incontro, che ha respirato la Chiesa nei primi anni del periodo post Concilio Vaticano Secondo.

Un volume, questo di Mons Fabene, all’interno del quale i giovani possono trovare alcune valide risposte ai problemi della vita attuale che li attanaglia e che spesso non riescono a venirne a capo, ha aggiunto la prof.ssa Costa nel suo breve intervento. Un dato è comunque certo, ha affermato ancora Cecilia Costa, un libro educativo, ove progetto di vita e memoria si completano, esperienza quotidiana e speranza diventano Progetto educativo per una migliore e più completa maturazione personale nella riscoperta dei valori fondamentali per una società migliore.

Pietro Brigliozzi