La Mille Miglia non passerà per Montefiascone

Mille Miglia

Quella che fu la più importante e storica manifestazione sportiva automobilistica degli anni cinquanta, anche per l’edizione di questo duemilaventitre, non passerà per Montefiascone; ne ha dato ufficiale notizia il Direttore dell’A.C.I. di Viterbo.

In questo edizione duemilaventitre, non è stata esclusa soltanto l’importante e suggestiva città di Montefiascone dal passaggio della corsa, ora divenuta di regolarità e riservata alle auto storiche, ma anche la città di Bolsena.

Un fatto increscioso che fa supporre il cambiato indirizzo della manifestazione sotto ogni punto di vista, specialmente sotto quello economico.
Per i più anziani, non ci si può dimenticare i decenni del dopo guerra, nei quali la manifestazione era una corsa vera e propria, con la chiusura delle vie consolari, anche se non completamente asfaltate, le quali erano sistematicamente percorse.

Non ci si può dimenticare che si aspettava anche per ore, appollaiati lungo i punti salienti della Cassia per veder passare quei bolidi che impressionavano per velocità ed il rombo dei loro motori.

Chi non ricorda la lunga carovana dei pubblicitari che precedeva gli equipaggi in gara e si fermava nei pressi di ogni agglomerato di persone per reclamizzare e far conoscere a tutti i prodotti di ogni tipo e di ogni genere. Ora la carovana è sparita ed appartiene ai lontani ricordi.
Sorge quindi spontanea una domanda: Che senso ha questa manifestazione? Quale motivazione spinge gli organizzatori ad ignorare alcune cittadine di prestigio storico e culturale, come appunto Montefiascone e Bolsena?

Qualcuno tenta di dare una risposta: Non è più una manifestazione popolare, non è più un elemento di crescita sociale e sviluppo dei territori e stando alle voci che circolano, con le quali si asserisce che i comuni interessati dal passaggio delle auto dovrebbero dare sostanziosi contributi, forse questa è divenuta la priorità nelle scelte del percorso della moderna Mille Miglia.

Pietro Brigliozzi