MARTINO IV E DANTE. Un presunto peccato di gola per le anguille e la vernaccia, tra poesia, storia e gastronomia

Vescovo Fabio Fabene

Si terrà martedì 28 dicembre alle ore 16.30, presso la Rocca dei Papi la presentazione del libro “Martino IV e Dante” di Antonio Quattranni pubblicato da Annulli Editori. Porteranno i saluti istituzionali Giulia De Santis, sindaco di Montefiascone, Giulia Sciuga, assessore al turismo e Renato Trapè, delegato alla cultura. A seguire parleranno dei temi trattati nel libro Mons. Fabio Fabene, arcivescovo titolare di Montefiascone e segretario della Congregazione delle cause dei santi, insieme al prof. Mario Morcellini, presidente del Consiglio scientifico della “Fondazione Roma Università Sapienza” e Commissario dell’Autorità nazionale per le Garanzie nelle Comunicazioni. Saranno presenti l’autore Antonio Quattranni e l’editore Leonardo Annulli.

L’argomento trattato con ampi riferimenti bibliografici nelle 160 pagine del volume è indicato nel sottotitolo: “Un presunto peccato di gola per le anguille e la vernaccia tra poesia, storia e gastronomia”. Papa Martino IV è collocato da Dante nel Purgatorio per la colpa di essere stato oltre misura goloso e soprattutto alcuni commentatori della Commedia hanno ulteriormente contribuito ad accentuare, anche con una venatura satirica, l’immagine del papa ghiottone, fino ad affermare che sarebbe morto per indigestione.

In questo volume invece si concede a Martino IV il beneficio del dubbio e quindi si propone una lettura dei versi sulla presunta ingordigia del papa che può sorprendere il lettore perché, partendo da una sintesi del contesto storico della fine del Duecento, sono evidenziate le ragioni per le quali Dante ha voluto sminuire la figura di Martino IV con l’accusa di ghiottoneria.

Si presentano quindi le possibili ragioni storiche per le quali, tra le tantissime anime dei golosi purganti («d’anime turba tacita e devota»), quella di Martino IV abbia avuto il privilegio di essere ricordata da Dante e sia descritta come anima «più che l’altre trapunta», cioè maggiormente smunta e sofferente rispetto alle altre, quindi più colpita dallo smagrimento dovuto, per contrappasso, all’imposto digiuno espiatorio.

Oltre all’analisi degli aspetti principali relativi alla figura di Martino IV, in riferimento alla presunta golosità gastronomica per le anguille, viene messo presentato il contesto territoriale e culturale di origine e quello in cui il papa francese ha vissuto durante il pontificato tra Montefiascone, Orvieto e Perugia, cioè in prossimità dei laghi di Bolsena e Trasimeno che fornivano in abbondanza il pesce e in particolare le anguille, mettendolo in relazione con il ruolo dell’anguilla nella cucina medievale.

In appendice sono riproposti alla lettura tre testi su Martino IV scritti tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento in quanto rappresentativi di diversi modi di interpretare la citazione dantesca del papa goloso delle «anguille di Bolsena e la vernaccia» delle quali hanno scritto anche  Artusi, Panzini, Gerrini.