Il nuovo Vescovo di Viterbo Orazio Francesco Piazza dopo le visite ufficiali (dal Carcere alla Prefettura dalla Questura ai Vigili del Fuoco) ha incontrato la stampa a Palazzo Papale nella sala conferenze della curia vescovile, con Lui il responsabile della comunicazione sociale don Emanuele Germani e il vicario don Luigi Fabbri.
Il prelato, profondo conoscitore della comunicazione, ha subito instaurato con i giornalisti un rapporto di cordialità, facendo intendere di essere persona che sa dell’importanza della stampa.
Il monsignor Orazio Francesco Piazza è nato Solopaca (Benevento) il 4 ottobre 1953, viene ordinato sacerdote il 25 giugno 1978, successivaente riceve l’Ordinamento Episcopale il 21 settembre 2013.
Consegue la Licenza Liceale nel 1971. Viena Baccellierato ( titolo accademico ecclesiastico in Filosofia e Teologia a Napoli nel 1976. Consegue la licenza in Teologia dogmatica, Napoli nel 1978 e nel 1983 consegue il dottorato in Teologia dogmatica a Napoli.
Dal 1999 è Direttore del Settore Dogma e del Biennio di specializzazione in Ecclesiologia. “Appena sono arrivato a Viterbo – ha affermato il vescovo – ho capito che la forza storica e la bellezza di Viterbo non può che appassionarmi”.
Piazza ritiene la comunicazione pilastro della vita sociale, si è definito un vescovo di comunicazione e riferendosi ai giornalisti ha detto: “Siate costruttori, fate informazione ma siate attenti a come la usate il vostro diritto di cronaca, la vostra e la mia sono “professioni delicate”. Ho l’abitudine di instaurare un rapporto di cordialità e stima con i giornalisti e ritengo che la vostra collaborazione è di positivo auspicio per il processo pastorale che voglio proporre, trama sociale di diritti e di dignità umana. Diritti sì ma anche doveri e rispetto delle scelte. La Mia autorevolezza, se così la vogliamo definire, si trova contesto del dettato del Vangelo che tende all’armonizzazione delle differenze sociali e umane, affinché la Chiesa possa produrre il bene della collettività non solo ecclesiale”.
Un fiume in piena il nuovo vescovo, cordiale aperto disponibile al confronto, pieno di idee si è definito iperattivo e nell’ora e mezza di conferenza (ad essere sinceri il tempo è passato senza che nessuno di presenti se ne rendesse conto) ha lanciato proposte per attività culturali e sociali veramente interessanti.
Su Santa Rosa il vescovo ha affermato: “Ho sempre celebrato Santa Rosa da Lima, ma venendo qui mi si è aperto un cielo. Santa Rosa emana un’influenza straordinaria, le suore alcantarine e la Basilica sono un punto fondamentale non solo per la città, rappresentano la forza di come Rosina ha vissuto e ciò è una spinta ad imitarla per il bene della collettività”.
Il nuovo Vescovo, aperto, determinato e solidale, sarà un punto di riferimento per tutti.