Le biblioteche ecclesiastiche nell’età dei social

Biblioteca

Coloro che si occupano di biblioteche ecclesiastiche: i catalogatori, si chiedono quale sia il senso della loro fatica dato che, in biblioteche come quelle ecclesiastiche, che risalgono ai secoli passati e che contengono, accanto a materiale di cultura propriamente religiosa, anche altro che si riferisce alla cultura generale, non entra mai nessuno, se non i pochissimi studiosi e docenti universitari che cercano un’edizione particolare di un testo del passato.

Partiamo col dire che dentro le biblioteche ecclesiastiche c’è di tutto, perché erano espressione della cultura di coloro che insegnavano nei seminari o nelle scuola private e che, per questa strada, si erano costituiti una biblioteca personale che poi hanno lasciato all’Istituzione nella quale lavoravano. Questo significa che nelle biblioteche ecclesiastiche c’è di tutto un po’: tutte le materie di studio della cultura classica e, talvolta, libri estremamente preziosi per la loro unicità o per la bellezza delle incisioni che li corredavano.

Queste le ragioni che invitano la persona amante della cultura ad entrare in una biblioteca ecclesiastica, per fare scoperte impensate a proposito di quello che ci si può trovare: carte geografiche, trattati di botanica e di scienze, libri d’arte, opere letterarie, ricette di cucina, manuali di medicina, libri di economia e della vita quotidiana.

È di queste biblioteche che si parlerà venerdì 24 febbraio 2023, dalle ore 9:00, nella sede del centro diocesano di documentazione, per iniziativa dell’Associazione dei Bibliotecari Ecclesiastici Italiani, che farà tappa a Viterbo, per riflettere sullo stato e sulle prospettive delle biblioteche ecclesiastiche del Lazio.