Viterbo, 25 aprile 2023

A Viterbo anniversario della Liberazione è stato vissuto intensamente dalle Istituzioni, dai cittadini ed è stato caratterizzato da un’intensa partecipazione.

Il corteo è partito alle 9,30,  da piazza San Sisto, prima tappa il liceo classico di via Tommaso Carletti dedicato al partigiano Mariano Buratti, nato a Bassano Romano, professore di filosofia e animatore di una formazione partigiana nella Tuscia.

Il corteo ha proseguito il suo percorso verso il Sacrario, dove erano presenti le più alte autorità civili, militari e religiose; sono state deposte due corone d’alloro in memoria dei Caduti.

Fra le autorità presenti il vescovo Orazio Francesco Piazza, il prefetto Antonio Cananà, il questore Fausto Vinci, il procuratore Paolo Auriemma, il comandante provinciale dei Carabinieri Massimo Friano, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Carlo Pasquali, il comandante della Polizia locale Mauro Vinciotti, il presidente della Croce Rossa Marco Sbocchia, quello dell’Avis Luigi Ottavio Mechelli, Il dott. Luigi Pasqualetti della Fondazione CARIVIT, quindi i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate, della Protezione Civile, dell’Università della Tuscia e gli stendardi delle associazioni combattentistiche e d’arma.

Prima che il corteo ripartisse per Piazza San Lorenzo, dove la cerimonia ha assunto il carattere di ufficialità, il Vescovo si è intrattenuto a lungo a parlare con gli studenti nello stupendo scenario del Palazzo Papale e del Duomo con le porte realizzate dall’artista viterbese Joppolo.

La cerimonia è iniziata con il passaggio in rassegna dello schieramento composta dal  picchetto armato di rappresentanza, quello dei sindaci della Tuscia intervenuti, dei gonfaloni della città e della provincia e delle associazioni combattentistiche e d’arma, da parte del Prefetto e del Sottosegretario Vittorio Sgarbi.

Poi  sono intervenuti il Prefetto, la rappresentante degli studenti, il presidente dell’ANPI della Tuscia, il Sottosegretario, il presidente della Provincia, Alessandro Romoli, e la sindaca di Viterbo Chiara Frontini.

Tutti hanno tenuto a rilevare l’importanza dell’anniversario e del rispetto della Costituzione, del confronto costruttivo fra diverse opinioni, che è alla base della democrazia, rammentando che è necessario celebrare il 25 aprile, perché questa data racchiude in se stessa la nostra essenza di cittadini liberi.

Nonostante il richiamo al rispetto di tutte le opinioni, Vittorio Sgarbi è stato fischiato e contestato da alcuni sostenitori dell’Anpi; il sottosegretario, con un intervento da manuale, ha risposto ai fischi e ridicolizzato il presidente dell’ANPI che non ha voluto dargli la mano.

Il Sindaco di Sutri ha tenuto a rammentare  di aver dato la cittadinanza onoraria a Omar Neffati, il giovane trovato senza vita lo scorso mese di gennaio, e di aver intitolato la sala del Consiglio Comunale di Sutri a David Sassoli, che riposa nel cimitero della città in cui Sgarbi è sindaco.

Tutti gli interventi poi sono stati mirati a sottolineare che il  25 aprile deve essere un momento di riflessione per tutti gli italiani sui valori della nostra Costituzione, un giorno di reale pacificazione che superi la concezione della liberazione come appannaggio di una sola parte politica e che renda merito a tutti gli italiani, di qualsiasi estrazione, che sacrificarono la vita per la libertà e la democrazia.