Accorpamento della sede distaccata di Nepi del liceo artistico “Midossi”, Porri e Giampieri: “Il consiglio provinciale di impronta PD se ne è fregato del benessere degli studenti”

Provincia Viterbo

“Come previsto, il consiglio provinciale di impronta PD – scrivono i Consiglieri Antonio Porri e Luca Giampieri – se ne è fregato del benessere dei cittadini, in questo caso studenti, e del prezioso lavoro svolto in questi anni dal personale docente e para docente e ha disposto, in sede di votazione per il piano di dimensionamento scolastico, l’accorpamento della sede distaccata di Nepi del liceo artistico “Midossi” di Civita Castellana al liceo “Meucci” di Ronciglione. Nonostante i pareri negativi di entrambi i consigli di istituto, dell’organo sindacale di rappresentanza del corpo docente all’interno dell’osservatorio provinciale e senza neanche consultare il comune di Civita Castellana, si è dunque consumato l’ennesimo prepotente sopruso della maggioranza che governa Palazzo Gentili solo per rispondere a logiche politiche di spartizione del potere sulla pelle della gente, senza che nessuno abbia minimamente tenuto conto delle esigenze degli studenti stessi e delle loro famiglie. Tipico modo di agire del PD e dei suoi sodali.

Di logico e di rispondente alle esigenze dei cittadini in questa brutta, bruttissima pagina scritta dalla Provincia non c’è proprio nulla. Si tratta solo di giochi politici tutti a mero vantaggio della maggioranza: il sindaco PD di Bassano Romano Emanuele Maggi voleva, legittimamente, l’autonomia dal “Meucci” per attivare una dirigenza sul proprio territorio. Ripetiamo, istanza legittima, ma così facendo l’autonomia l’avrebbe persa il liceo di Ronciglione. Ed ecco che il comune di Nepi, senza nemmeno avere competenza in materia, avanza richiesta, sotto le mentite spoglie di un inesistente “fine didattico”, di accorpamento della sede distaccata del “Midossi” a Nepi col “Meucci” di Ronciglione. Il sindaco di Nepi Franco Vita, peraltro, si è ben guardato dal consultare gli attori principali di questa vicenda, attuando una visione obsoleta e antimoderna della scuola che di fatto mira ancora una volta ad acuire le distanze tra gli istituti tecnici e i licei. Distanze che l’esperienza del liceo delle scienze umane “Midossi” di Nepi era riuscita a colmare grazie alla pluralità degli indirizzi e alla realizzazione di progetti interdisciplinari premiati anche dalla collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Parliamo, per esempio, dei progetti scuola/lavoro già attivi tra l’ateneo e il Museo dell’Agro Falisco di Civita Castellana, che in passato hanno dato ottimi risultati, primo fra tutti la mostra sul Vignale, oltre all’allestimento di mostre e percorsi formativi di alto livello. Un altro esempio di pluralità formativa è quella del liceo scientifico e linguistico di Vetralla, che fa riferimento all’istituto tecnico di Caprarola.

I consiglieri provinciali che hanno votato il dimensionamento scolastico, prima di rispondere alle istanze del Partito democratico, hanno per caso minimamente valutato le difficoltà delle famiglie degli studenti che da Nepi dovrebbero spostarsi su Ronciglione anche solo per eventuali pratiche di segreteria? Qualcuno ha per caso valutato che l’utenza del “Midossi” di Nepi interessa per la metà studenti di Civita Castellana, estendendosi fino a Campagnano? Qualcuno si è preoccupato del fatto che, per soddisfare le velleità di autonomia degli amici degli amici del Pd, si rischia di mandare in sofferenza numerica a questo punto un prestigioso istituto come il “Midossi” che fa parte della storia dell’offerta formativa di qualità di questa provincia?

È impossibile condividere il modus operandi di impronta Dem con cui viene articolato il dimensionamento scolastico, figlio esclusivamente di interessi di bottega che se ne fregano delle esigenze dei cittadini e del rispetto del lavoro del personale docente e ata. Impossibile accettare che gli studenti vengano trattati solo come numeri per favorire questo o quel sindaco del Pd, ignorando il merito e la crescita dei ragazzi e il valore del lavoro svolto da istituti, smembrati per compiacere chi ha la tessera del Partito democratico. Abbiamo presentato un emendamento di buonsenso chiedendo di mantenere l’autonomia degli istituti in attesa anche delle nuove linee guida governative sul dimensionamento scolastico, ma è stato respinto dalla maggioranza a trazione Pd che dovrebbe vergognarsi dei giochetti di potere pro domo sua compiuti sulla pelle di studenti e docenti la cui “colpa” consiste nel frequentare o prestare servizio in istituti che si trovano in comuni non allineati al Partito democratico”.