Civita Castellana, l’Amministrazione comunale a Rifondazione Comunista: “Inutile la polemica del gruppo consiliare e del circolo locale”

Civita Castellana

«L’inutile polemica del gruppo consiliare e del circolo locale stavolta riguarda l’apertura degli esercizi commerciali nei giorni festivi, in particolare il 26 dicembre. I consiglieri comunisti – comunica in una nota l’Amministrazione comunale di Civita Castellana –  chiedono al sindaco un’ordinanza per vietare che i supermercati restino aperti nel giorno di Santo Stefano. Peccato che dimentichino, o facciano finta di dimenticare, che su tali questioni non può intervenire un sindaco, visto che esistono norme specifiche nazionali e regionali e che il comune non è un’organizzazione sindacale che partecipa alla contrattazione collettiva sugli orari e i giorni di apertura degli esercizi commerciali. Una amministrazione comunale – sia quella di Civita Castellana o di qualsiasi altro comune italiano -, tanto per essere chiari, non ha alcuna facoltà di imporre divieti di apertura agli esercizi commerciali nei giorni festivi, pur solidarizzando con le lavoratrici e i lavoratori della grande e piccola distribuzione che certamente non hanno piacere di prestare servizio nei giorni festivi. Il tema degli orari di apertura delle attività commerciali e, più specificatamente, quello dell’apertura nei giorni festivi in generale, racchiude in sé il diritto, previsto dalla Costituzione, della libertà di iniziativa economica privata. E il nostro ordinamento prevede che ad occuparsi della specifica materia legislativa siano lo Stato centrale per ciò che concerne la tutela della concorrenza e le Regioni per ciò che concerne il commercio. Dieci anni fa, nel 2011, il Governo Monti, con il varo di una serie di liberalizzazioni, stabilì che gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali non potessero essere sottoposti a limiti e prescrizioni e che le attività commerciali venissero svolte senza il limite del rispetto dell’obbligo della chiusura domenicale e festiva. Tale normativa è stata recepita dalla Regione Lazio con la legge n. 22/2019, il cui l’art. 16 stabilisce che “gli orari di apertura e di chiusura al pubblico degli esercizi di vendita al dettaglio, l’apertura domenicale e festiva e la chiusura infrasettimanale di mezza giornata sono rimessi alla libera determinazione degli esercenti, nel rispetto degli accordi aziendali e dei contratti collettivi di lavoro”.

Relativamente a tale impianto normativo si sono dovute adeguare le organizzazioni sindacali di categoria che, con l’adozione dei contratti collettivi nel settore commercio, hanno sostanzialmente prestato il loro assenso all’apertura degli esercizi commerciali nei giorni festivi, nonché contribuito a determinare le indiscutibili e doverose maggiorazioni della retribuzione per l’opera prestata dai lavoratori nei giorni festivi, compreso il 26 dicembre. Pertanto la richiesta di intervento del sindaco dimostra o che i consiglieri di Rifondazione Comunista parlano di cose di cui non sanno oppure che si servono di un tema delicato per fare polemica strumentale. Ricordiamo loro, infine, considerata l’ondata di amnesia che pare averli colpiti, che la commissione lavoro istituita nel dicembre 2019, così come previsto dal regolamento sul funzionamento del consiglio comunale, è decaduta con la cessazione della precedente amministrazione».