Elezioni Regionali Lazio, molte indecisioni sui nomi delle candidature finali

Bagarre sulla scelta dei candidati alle regionali. Soprattutto in casa Pd, dove, per quanto Viterbo, la ricandidatura di Enrico Panunzi agita la base del partito. E’ il caso del vicepresidente della Provincia, Pietro Nocchi, e di altri “giovani” che speravano di scendere in campo. I dem, a quanto pare, punteranno, infatti, sull’assessora uscente, Alessandra Troncarelli. Assieme a lei, già partita con la campagna elettorale (il comitato in piazza della Repubblica è pronto da giorni) ci sarà appunto di nuovo il consigliere regionale uscente, inquilino della Pisana da dieci anni. Una scelta, quella di ricandidarlo, condivisa all’inizio da quasi tutto il direttivo provinciale, forse per toglierlo dalla corsa alle poltrone di Egato, e poi, in seguito allo scandalo degli stessi Egato, imposta dal candidato alla presidenza, Alessio D’Amato, al pari di tutti gli uscenti.

Tuttavia, come detto, c’è chi è rimasto deluso. Nocchi questa volta ci sperava davvero, prefigurando da tempo di trovarsi di fronte la strada spianata. E invece niente da fare neanche a questo giro, dove, salvo clamorosi colpi di scena, gli toccherà fare il tifo dagli spalti. Anche Eugenio Stelliferi, collega del primo cittadino capranichese a Palazzo Gentili, ambiva a qualcosa, magari una candidatura per rattoppare le liste. Ma pure per lui nessuna speranza: si rimane in Provincia. E così i “giovani” pronti a subentrate dovranno aspettare altri cinque anni per prendersi la scena. E chissà che non possa accadere quanto già avvenuto alle comunali, con gli scontenti pronti a voltare le spalle al candidato di bandiera. Se si riproponesse uno scenario simile, all’interno dei circoli democratici potrebbero rotolare diverse teste. 

Relativamente agli altri partiti, Fratelli d’Italia sta sondando il terreno per un listone viterbese da ben dieci candidati per volontà dei piani alti. A via della Scrofa, infatti, dopo la cavalcata che ha portato la leader Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, si vogliono fare le cose sul serio. Per prendersi la Pisana, sull’onda di quel 30% attribuito dai sondaggisti al partito, i vertici sono pronti a presentare tre listeUna di partito e due, molto probabilmente, del presidente. E dunque, inevitabile pensare a Daniele Sabatini Gianluca Grancini, pronti alla corsa per entrare nell’emiciclo laziale. Discorso diverso per Lega e Forza Italia, uscite con l’amaro in bocca dalle politiche di settembre. Nella Tuscia i nomi scarseggiano davvero: per i forzisti c’è l’evergreen Giulio Marini, rimasto disoccupato dopo quasi trent’anni, mentre il Carroccio medita sull’ex senatore Umberto Fusco, su Stefano Evangelista e sul sindaco di Tuscania, Fabio Bartolacci.