FI Viterbo: nessuna riforma della Giustizia, solo battaglie ideologiche ai danni dei cittadini.

Tribunale
«Pochi giorni fa il governo ha incassato una esigua maggioranza dando evidenza di grandi difficoltà politiche.

Ma i problemi – osserva Emilio Valenti, Dipartimento Giustizia Forza Italia Provincia di Viterbo – non sembrano essere terminati: mercoledì, infatti, il ministro della giustizia Bonafede presenterà al parlamento la relazione sullo stato della giustizia. Un tema sul quale, purtroppo, il governo sembra essere ostaggio della cecità ideologica del Movimento 5 Stelle, che ancora una volta si dimostra incapace di affrontare in maniera organica, e soprattutto seria, una riforma della giustizia degna di questo nome, facendone pagare il prezzo ai cittadini incastrati dentro procedure e tempi lunghissimi.

I problemi della giustizia sono ormai noti, annosi ed hanno un costo elevatissimo per l’economia del nostro paese, basti pensare alle tante imprese estere che scelgono di non investire in Italia per paura di rimanere intrappolati in un processo interminabile, facendo perdere milioni di euro all’anno al nostro Paese.

L’Europa ha certificato che per una sentenza civile di primo grado, in Italia, occorrono 527 giorni di media (in Europa 233), mentre per pronunciare una sentenza penale di primo grado  servono in media 361 giorni (deteniamo anche qui il triste record europeo).

Troppo lunghi i processi, ma anche le infrastrutture sono ormai inadeguate, senza considerare l’atavica necessità di aumentare gli organici dei tribunali, ormai sottodimensionati.

Di fronte a tutto ciò, ci si aspetterebbe una risposta energica del governo, ed invece il Ministro Bonafede preferisce combattere battaglie puramente ideologiche, con buona pace dello stato di diritto; si pensi, ad esempio, alla riforma sulla prescrizione ed alle inevitabili ricadute sulla vita quotidiana dei cittadini che saranno ostaggio di processi senza fine.

Un atteggiamento intollerabile, un misto di giustizialismo e pregiudizio sociale, che non avrebbe region d’essere in un Paese come l’Italia e che non può essere condiviso da chi, come Forza Italia, da sempre è garantista e ha fatto della libertà la sua stella polare».