Fratelli d’Italia chiede impegno Comune di Tarquinia contro depositi ☢️rifiuti radioattivi,

Deposito rifiuti radioattivi
Il Consigliere comunale Sabino Alberto Riglietti per il Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di ordine del giorno al Presidente del  Consiglio comunale di Tarquinia per impegnare l’Amministrazione contro i depositi di scorie nucleari nel territorio della Provincia di Viterbo.
Oggetto: Ordine del Giorno del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia in merito alla INDIVIDUAZIONE DEI SITI IDONEI AD OSPITARE IL DEPOSITO DEI RIFIUTI RADIATTIVI
Il Consiglio comunale di Tarquinia
Premesso
– che in data 05/01/2021 è stata pubblicata da Sogin – la società dello Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, con il nulla osta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell’Ambiente, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi);
– che con questo passo si va verso il deposito dei rifiuti radioattivi nei siti dell’elenco allegato alla Carta;
– che sono sette le Regioni potenzialmente idonee, e nello specifico: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia;
– che In Italia esistono ancora quattro centrali nucleari: quella di Trino Vercellese, in Piemonte, quella di Caorso, in provincia di Piacenza, quella di Latina, in Lazio, e quella di Garigliano, in Campania, ferme dal 1987, quando con un referendum fu deciso di chiuderle, ma ancora oggi in ognuna di esse lavora personale per analizzare, catalogare e preparare per il trasporto nei centri di lavorazione o smaltimento qualsiasi cosa ci sia nelle centrali, compresi i rifiuti nucleari prodotti prima della chiusura.
Considerato
– che il ministero dell’Ambiente ha stimato che in totale nelle aree selezionate dovranno essere depositati circa 78 mila metri cubi di rifiuti provenienti dalle centrali nucleari;
– che nella lista sono incluse 67 località che sono state considerate potenzialmente idonee, distribuite tra Lazio, Toscana, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Basilicata e Puglia;
– che per quanto riguarda la nostra provincia sono ben 8 i comuni che corrispondono ai 25 criteri stabiliti cinque anni fa e riportati nella Cnapi (Carta delle aree potenzialmente idonee) e cioè Ischia di Castro, Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano. Ogni comune puo essere interessato da più di un’area;
– che le aree per lo stoccaggio sono suddivise in verde considerate ottime, verde chiaro considerate buone, di colore celeste o gialle per le zone meno indicate e che tra le zone della Tuscia questa sarebbe la mappatura: Ischia di Castro, Canino-Cellere-Ischia di Castro, Montalto di Castro 1, Montalto di Castro 2, Canino 1 e 2, Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Piansano-Tuscania, Piansano-Tuscania, Tuscania, Canino-Montalto di Castro 1 e 2, Arlena di Castro-Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Tuscania 1 e 2, Tarquinia-Tuscania, Soriano nel Cimino, Soriano nel Cimino-Vasanello-Vignanello, Gallese-Vignanello, Corchiano-Vignanello, Corchiano-Gallese, Corchiano.
Atteso
– che, con il nulla osta del ministero dello Sviluppo economico e del ministero dell’Ambiente, la Società gestione impianti nucleari (Sogin) ha pubblicato sul sito depositonazionale.it la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI), il progetto preliminare e tutti i documenti necessari alla realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del parco tecnologico;
– che il deposito nazionale e il parco tecnologico avrà un enorme impatto anche strutturale coinvolgendo un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco, con una struttura a matrioska. All’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, chiamate celle, verranno collocati dei grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che a loro volta racchiuderanno i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati. In totale circa 78 mila metri cubi di rifiuti radioattivi;
– che l’impianto riceverà rifiuti per 40 anni. Dopo, li custodirà fino a che non saranno più radioattivi, per 300 anni;
Ritenuto
– che a quanto si apprende ora si procederà ora alla fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei 4 mesi successivi, il seminario nazionale. In base alle osservazioni e alla discussione in un seminario nazionale.
– che Sogin dovrà poi aggiornare la Cnapi, che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’ente di controllo Isin, del ministero dell’Ambiente e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
– che in base a questi pareri, il ministero dello Sviluppo Economico convaliderà la versione definitiva della Carta Nazionale delle Aree Idonee.
– che dovrà esserci una procedura fortemente partecipata, condotta coinvolgendo gli amministratori e i cittadini tutti, e questo rappresenterà l’occasione per contestare l’inserimento dei Comuni della Tuscia nella CNAPI;
– in considerazione del fatto che il nostro territorio è fortemente caratterizzato da produzioni agricole di particolare qualità e tipicità e da luoghi di indiscutibile interesse archeologico e storico, contrastare la possibilità di veder realizzato il sito onde evitare gravissimi danni all’intero territorio e alla sua economia
Delibera
– di dichiarare denuclearizzato il proprio territorio e di imporvi l’assoluto divieto, allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari;
– la totale contrarietà all’individuazione della provincia di Viterbo come sede di siti per i rifiuti radioattivi (di qualunque attività);
– di dare mandato al Sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi per chiedere al Presidente Zingaretti e al Consiglio regionale tutto una forte presa di posizione contro qualsiasi tentativo di stoccaggio di scorie e l’installazione di siti per i rifiuti radioattivi .
– di dare mandato al Sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi per tutte le azioni istituzionali ed eventualmente amministrative e giudiziarie utili a rappresentare questa deliberazione in qualunque sede.