IL CAFFE’ SOSPESO

Draghi

Tra le tante invenzioni sorprendenti che il genio napoletano ci ha consegnato, c’è anche quella generosa e prodiga del “Caffè sospeso”; sospeso perché pagato in un bar o in un ristorante, a disposizione di chi, non avendo disponibilità, magari al momento, di qualche moneta per un caffè, ne richieda l’uso.

La nostra situazione politica dopo il 13 febbraio data di insediamento del governo Draghi è simile: tutti noi, o meglio la stragrande maggioranza degli Italiani, ha lasciato per il Nuovo Presidente del Consiglio sul tavolo della Repubblica una cambiale in bianco di stima, fiducia, speranza, con l’aspettativa che esse venissero usate per il bene comune.

Ma… ancora niente: certo una presa diversa sulla pandemia si nota; un piglio internazionale finalmente alla pari con i leaders europei, anche; il dialogo con gli USA ed una visione geopolitica autorevole, certamente.

Ma non si avverte ancora la mano del Riformatore risoluto ed illuminato; del legislatore inflessibile ad ogni influenza politica o ricatto economico.

L’altro SUPERMARIO, Monti, aveva iniziato subito a prendere decisioni draconiane, a cambiare sistemi di annosiimmobilismi ed aveva conquistato un quasi unanime consenso sino al logoramento conseguente alle sue scelte lideristiche.

Eppure anche di recente con Sabino Cassese, Gustavo Zagrebelsky, Giuseppe De Rita ed altri analisti di rango vengono sollecitazioni e inviti a mettere le mani almeno nelle questioni nazionali che di più frenano il nostro Pese e che anzi si incancreniscono vieppiù.

Tentarne l’elenco sarebbe un’impresa ardua, ma come trascurarvi i Sindacati, la Magistratura ordinaria ed amministrativa, l’Autorità Anticorruzione (ANAC), i vari Codici degli Appalti annualmente emendati, la Corte dei Conti, i Tribunali Amministrativi Regionali, il Consiglio di Stato ...

La continua proliferazione di organici inutili o sovrapposti ad altri nei Ministeri, nelle Presidenze di Giunte o Consigli Regionali, negli Assessorati Regionali, dove il ruolo delle Segreterie politiche e l’esternalizzazione a SPA o aziende in house sta diventando una costosissima ed inefficace regola.

Per non parlare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, da organo di coordinamento dei vari Ministri a Super Ministero che dopo la riforma De Mita con la legge n°400/1988, non ha più fermato la sua crescita per addizioni successive ed espansioni incrementali, con una dozzina di Comitati di consulenza, ricerca, studio su specifiche questioni, Consulenti e Consiglieri, a mano a mano che la sua potestà legislativa aumentava con la decretazione d’urgenza, ormai di consuetudine.

In particolare, facendo da contraltare alle disintermediazioni la PdC è divenuta un centro di gestione anche per interventi capillari, in linea con l’accorciamento della linea di comando dei vari Premier.

Ecco allora che qualche caffè sospeso, a cominciare dalla buvette della sua Presidenza Mario Draghi potrebbe cominciare a sorbirlo; magari uno al giorno per non ingombrare la scrivania di tazzine e con il rischio di procurarsi qualche ipertensione.

Francesco Chiucchiurlotto