PARTE DA NOI – NOI CHI?

Partito Democratico

La mozione vincente di Elly Schlein il 26 febbraio scorso nelle Elezioni Primarie, quelle aperte a tutti, dopo che i Circoli del Partito Democratico avevano consegnato a Stefano Bonaccini la maggioranza degli iscritti, è intitolata: PARTE DA NOI!

Il fatto che il primo commento della neosegretaria sia stato pari pari a quello che nel 2019 salutò la vittoria del PD di Bonaccini alle regionali in Emilia Romagna, e cioè: NON CI HANNO VISTO ARRIVARE!, la dice lunga e va interpretato nei suoi vari significati.

Intanto chi non calcolò l’arrivo delle Sardine prima ed il ritorno di parte degli elettori in prestito ai 5Stelle adesso? Sicuramente il Salvini che a forza di Mojito aveva perso l’allure iniziale e trionfale e poi il senso della misura; adesso il riferimento è senz’altro ai Magnifici Sette Capibastone che dal controllo delle tessere (sempre di meno, ma per questo più sicure), pensavano di avere a che fare con un Segretario più docile della Schlein.

Ora che è stata avvistata l’onda che dovrà travolgere le correnti in un mare pacificato, comincia il bello, cioè la vera partita del confronto-scontro sui versanti politici di un partito ancora fibrillante e certamente incerto e confuso sul proprio futuro.

Il primo dei quali è sicuramente quello dell’identità, perché le varie forme ottocentesche con cui la politica si dotava di ideologie, idee, ideali ed appunto identità, è un versante accidentato e sdrucciolevole proprio perché decotto e reso obsoleto dal tempo..

Discettare di liberaldemocrazia, nazional sovranismo, sinistra-sinistra o sinistra centro, piuttosto che Cattolici Popolari o addirittura Comunisti, da un senso di tristezza all’agone politico perché è evidente che “sotto il vestito niente”, se non l’arraffo di un potere clientelare e pervasivo, sempre più potere per il potere.

Cessata ogni agibilità per le ideologie, che non dimentichiamo sono un sistema di pregiudizi, cioè giudizi dati già prima in astratto, non resta che l’aderenza alla realtà delle persone: oggi, i loro diritti, le soluzioni ai loro problemi, la loro connessione con il clima, l’ambiente, il lavoro, la salute, la cultura e addirittura la felicità.

I Magnifici Sette (Letta, Franceschini, Orlando, Fassino, Cuperlo, Guerini, Orfini) come i media hanno individuato, ma credo siano di meno con altri nomi, hanno governato a lungo, ma con evidenti scarsi risultati, quindi non ci vorrà molto alla nuova Segretaria per non farli rimpiangere.

Per radicare una identità, sempre necessaria, su quel che si fa e quel che non si fa, cioè ad un programma, e soprattutto ancorarla ad una biografia, ad una immagine ed a un modus operandi, Elly avrà a disposizione, se saprà coglierlo, abbastanza tempo, sia perché le prossime europee tra un anno saranno di tipo proporzionale, e quindi tutti si conteranno per quel che sono e probabilmente i 5Stelle ne usciranno ridimensionati; sia perché Giorgia Meloni governerà a lungo lasciando praterie di iniziativa alle opposizioni.

Le elezioni regionali di quest’anno, 2 aprile, Friuli e 25 giugno, Molise, non dovrebbero disturbare.

Decisivo sarà il lavoro sul partito: perché non anticiparenel PD l’applicazione dell’art.49 della Costituzione, tanto per fare un esempio? Ridare fiato e risorse ai Circoli ed adeguare il meccanismo delle primarie sino al livello comunale; curare la formazione degli amministratori e dei dirigenti; ripristinare il flusso delle istanze decisionali dal basso verso l’alto e porre finalmente mano a riforme istituzionali che interrompano la verticalizzazione del potere e la disintermediazione della partecipazione, in favore di una vera rappresentanza degli iscritti e degli elettori?

Francesco Chiucchiurlotto