Provincia di Viterbo: Ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia

Palazzo Provincia

 Approvata all’unanimità una mozione presentata dal Gruppo Tuscia Democratica

La Provincia di Viterbo esprime la sua ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russia. Durante il Consiglio Provinciale che si è svolto nella mattina di oggi è stata infatti approvata all’unanimità una mozione che disapprova la decisione di Mosca di entrare con la forza nei territori dello stato sovrano ucraino. Il testo presenta come firmatari i consiglieri del Gruppo Tuscia Democratica: Pietro Nocchi, Maurizio Palozzi, Giulia De Santis, Glauco Clementucci ed Eugenio Stelliferi.

Ecco il testo della mozione approvata all’unanimità:

“Il Consiglio Provinciale esprime la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa”.

“Chiede al Governo italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione Europea di impegnarsi in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo le misure necessarie, entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e con un ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla NATO,  perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere”.

“Il Consiglio Provinciale s’impegna a far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica di Putin e delle sue azioni di guerra; a creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli”.