Replica alle dichiarazioni del Dott. Genova, Amministratore Unico di Talete

Acqua

“Abbiamo letto le parole dell’Amministratore di Talete che, qualche giorno fa, in assemblea dei soci, ha ribadito che “ i soci da soli non possono salvare la Talete. L’unica salvezza è l’ingresso dei privati” e poi che “ le banche non ci supportano”…
Sinceramente non soltanto ci indignano le parole di Genova alla luce delle carte in nostro possesso a seguito di numerosi accessi agli atti, ma ci lascia spiazzati anche l’immobilismo e l’indifferenza dei Sindaci soci della società che sembra non si siano resi conto di quanto accaduto in questi mesi.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

In merito a quella che, a loro dire, sembra sia l’unica ancora di salvezza della società, in grado di ripianare la consistente esposizione finanziaria e permettere importanti investimenti (solo alcuni mesi fa si parlava della necessità di un piano di investimenti da 300 milioni di euro), bisogna far presente che nella seconda richiesta (già qui è anomalo che sia stata avanzata a maggio 2022 ovvero un mese prima che i soci votassero la modifica dello statuto e quindi la possibilità di cedere quote ai privati) di quel famoso finanziamento da 15 milioni di euro con garanzia statale legato all’emergenza COVID, la stessa Talete, nel predisporre le carte richieste dalla Banca, parla di un possibile introito dalla cessione di quote quantificato in 5 milioni di euro, di cui 2,5 milioni sarebbero già dovuto entrare nel 2022 e l’altra parte nel 2023. Quindi, una società che fattura più di 40 milioni di euro all’anno e con oltre 30 milioni di debiti vedrebbe nell’ingresso del privato l’unica ancora di salvezza?

Ma almeno i Sindaci soci si rendono conto di cosa stanno parlando? Ma quando nel giungo del 2022 hanno avallato la modifica dello statuto societario da società in-house a società mista pubblico-privata se le sono poste alcune domande? Sembrerebbe di no a vedere l’evoluzione dei fatti…..
Passando alla seconda affermazione, che poi si ricollega alla prima, si dice che le banche “non ci supportano”.. Prima domanda, quali banche? Perché non è stato fatto il possibile per ottenere il finanziamento COVID da 15 milioni di euro, richiesto per ben 2 volte, allo stesso Istituto di credito, e senza avere mai una valida motivazione del non accoglimento? Perchè le carte raccontano altro rispetto a quanto si afferma?
Su questi punti andremo fino in fondo e, anticipiamo, che nei prossimi giorni chiederemo la convocazione di Commissioni Consiliari o Consigli Comunali straordinari per affrontare nuovamente la questione. Perché non si può continuare ad assistere a reiterate presi in giro dei cittadini su quello che, o almeno dovrebbe essere, il bene pubblico per eccellenza ovvero l’Acqua”.

Questa la replica degli Amministratori in Blu:
Valerio Biondi Consigliere Comunale di Civita Castellana
Rita Bonanni Consigliera Comunale di Ronciglione
Andrea Andreani Consigliere Comunale di Tarquinia
Yuri Cavalieri Consigliere Comunale di Civita Castellana
Romani Maurizio Consigliere Comunale di Civita Castellana
Battisti Bengasi Consigliere Comunale di Corchiano
Mengoni Mario Sindaco di Ronciglione
Agostini Domitilla Consigliera Comunale di Acquapendente
Gregori Gianluca Consigliere Comunale di Vallerano
Friggi Federica Consigliera Comunale di Acquapendente
Vettori Alessio Vice Sindaco di Sutri
Ranfone Roberto Consigliere Comunale di Gallese
Pierallini Ugo Vice Sindaco di Bassano Romano