Riaperture. Dal 3 maggio cultura e ristorazione, poi lo sport e l’intrattenimento

Lo stato d’emergenza potrebbe essere prorogato per altri 2 mesi, ovvero fino a fine giugno, ma da maggio ci potrebbero essere le prime buone notizie sul fronte delle riaperture.
Con tutte le precauzioni del caso il Governo fa riferimento a maggio come mese decisivo per un graduale ritorno alla normalità.

Per allora, se i dati lo permetteranno, dovrebbero tornare le zone gialle vere e proprie. A fine aprile potrebbero essere i ristoranti e i bar i primi a riaprire, magari a pranzo solo con tavoli all’aperto.

Le Regioni presenteranno al Governo la bozza con le linee guida per far ripartire tutte le attività nel corso della Conferenza Stato-Regioni prevista per domani.

“Obiettivo del documento che presenteremo al governo giovedì – dice all’Adnkronos il neo presidente della conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia – è garantire la massima sicurezza quando ci saranno le riaperture”. Già, ma quando? E’ presto per dirlo. Anche se il ministro Giancarlo Giorgetti si mostra fiducioso: “La decisione sulle riaperture sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri”, dice a margine dell’incontro con Fipe.

A partire da lunedì 3 maggio, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, ci sarà il primo via libera per il settore della cultura, sempre nel rispetto dei protocolli, e quindi alzeranno le saracinesche cinema, teatri e musei.

Sempre all’inizio del mese prossimo potrebbe essere tolto il divieto di spostarsi tra regioni, almeno tra quelle che sono in zona gialla. Altre importanti novità, anche se forse non immediatamente, riguardano il settore dello sport.

Riaperture intorno al 10 maggio per palestre, piscine e centri sportivi al chiuso, mentre all’aperto già da lunedì 3.

Verso la metà di maggio, o forse anche prima, potrebbe poi esserci la ripresa dei mercati all’aperto, ovvero gli ambulanti che sono stati tra i più penalizzati dalle restrizioni di questi mesi. Per quanto riguarda gli stadi, non solo di calcio, si va verso una presenza minima di spettatori, ma simbolica.

Solo a giugno, se non a luglio, la ripresa delle discoteche (al chiuso) dove il controllo delle misure di sicurezza è chiaramente più complesso da effettuare.