Somigli (UIL Scuola): “Bisogna cambiare tutte le politiche scolastiche di questi ultimi 20 anni”

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Domani assemblea streaming con tutti i lavoratori per discutere di contratto, elezioni e Covid”

 

“Bisogna cambiare a trecentosessanta gradi le politiche scolastiche di questi ultimi venti anni. Alternanza scuola-lavoro, istruzione tecnica superiore, middle management sono i tratti distintivi di un governo dirigista che non vogliamo”. A dichiararlo è Silvia Somigli, segretaria generale della Uil scuola di Viterbo che per domani mattina ha dato appuntamento a tutti quanti i suoi iscritti per un’assemblea sindacale in streaming, sulla pagina facebook della Uil scuola di Viterbo, con Giancarlo Turi della segretaria nazionale del sindacato e il consulente del lavoro Mario Alberti.

“La pandemia – ha detto Somigli – ha messo in evidenza venti anni di politiche fallimentari caratterizzate da tagli e disinvestimenti finanziari e regressivi dal punto di vista culturale e costituzionale. Al momento siamo nel bel mezzo di una accentuata incertezza politica e

normativa che vede aggravare le condizioni dei lavoratori sempre più precari e sfiduciati. Non sono state recepite le rivendicazioni sindacali per mettere in sicurezza il sistema scuola, attraverso investimenti e politiche di rilancio. Abbiamo chiesto a più riprese garanzie per l’autonomia delle scuole e la libertà di insegnamento per mettere il sistema al riparo dagli attacchi della politica regionale e nazionale che vorrebbe trasformarlo in un servizio aziendale”.

All’ordine del giorno dell’assemblea sindacale di domani mattina, le prossime elezioni delle Rsu, il rinnovo del contratto della scuola, la situazione del personale Ata, la proroga dei contratti Covid, la tutela dei lavoratori fragili, le graduatorie Gps, l’assegno unico e quello familiare. Durante l’assemblea sarà possibile interagire tramite messaggi.

“I nodi irrisolti rimangono gli stessi di sempre – prosegue Silvia Somigli -. Per noi, naturalmente, il punto di partenza rimane quello del personale caratterizzato da alto livello di precarizzazione, siamo a quota trecentomila, poco meno di un terzo dell’intera platea, sistema di reclutamento inutilmente complicato che non tiene in alcun conto i guasti sin qui prodotti, e bassissime retribuzioni”.

“Dopo la retorica dei ‘Patti’ – conclude la segretaria generale della Uil scuola di Viterbo – che sembrava aprire ad un rivoluzionamento dei rapporti tra politica e parti sociali, torniamo alla logica dirigista e unilaterale dei peggiori governi conservatori della storia del nostro Paese. La vicenda del contratto sulla mobilità siglato da un’unica organizzazione sindacale getta ombre inquietanti sul tratto culturale, prima ancora che ideologico, di questo esecutivo. Le proteste di piazza giustamente stigmatizzano l’approccio sbagliato del governo non solo sui temi squisitamente scolastici, ma su quello che attiene al rapporto con la società”.