Somigli (Uil scuola): “Il Cardarelli andava salvato nelle sedi istituzionali senza sollevare inutili polveroni politici”

Paolo Savi Viterbo

La segretaria del sindacato: “Le battaglie si vincono uniti e in presenza”

“Le battaglie si vincono uniti e in presenza. E quella per l’istituto superiore di Tuscania è stata persa anche per l’assenza di un fronte unico che, purtroppo, è rimasto tale solo sulla carta. Volevamo salvare il Paolo Savi, non affossare il Cardarelli. E per farlo, ci siamo battuti fino all’ultimo nelle sedi istituzionali previste”. A dichiararlo è Silvia Somigli, segretaria generale della Uil scuola di Viterbo.

“Più volte – prosegue Somigli – ci siamo espressi a favore del salvataggio del Paolo Savi, contrari invece all’accorpamento di Tuscania all’istituto tecnico di Viterbo. Come è possibile verificare consultando la documentazione prodotta dal tavolo provinciale. La regione ha invece deciso in tal senso, dopo la riunione del tavolo in provincia alla quale abbiamo partecipato continuando a sostenere il Cardarelli fino all’ultimo. Purtroppo, dal punto di vista sindacale, in solitaria. Quanto meno all’ultima riunione del tavolo provinciale sul dimensionamento. Per questo, sostenere adesso che la politica la fa da padrona, ci sembra un po’ fuorviante. Da padrona invece l’ha fatta l’assenza dalle sedi dove si è presa la decisione e dove sarebbe stato opportuno esserci, senza voler insegnare niente a nessuno, ma senza nemmeno avallare l’accusa di ‘operazione di vertice, vagamente autoritaria’ come è stato detto”.

Con il nuovo piano di dimensionamento previsto per l’anno scolastico 2022/2023, la regione Lazio ha accorpato il liceo scientifico di Tuscania, attualmente appartenente all’IIS Cardarelli di Tarquinia, all’Istituto tecnico Paolo Savi di Viterbo.

“Il Paolo Savi – commenta infine Somigli – è un istituto storico del territorio di Viterbo e al tempo stesso una vera e propria istituzione. Un patrimonio cittadino che andava assolutamente salvato per non perdere uno dei pilastri dell’istruzione a Viterbo. Al tempo stesso andava salvato il Cardarelli, distante da Viterbo e più proiettato verso il litorale piuttosto che verso il capoluogo. E anche per questo avevamo proposto di fare al Savi un polo unico di tutte le scuole serali. Sollevare adesso un polverone, in tal caso, sì, politico, rischia solo di peggiorare la situazione di entrambi gli istituti trasformandoli in un inutile campo di battaglia lontano dalle esigenze della scuola. Quelle che la Uil continuerà invece a difendere fino all’ultimo. Nelle piazze e nelle sedi istituzionali democratiche”.