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Finito l’incubo della superbomba, Viterbo torna alla normalità (FOTO)

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VITERBO – Intorno alle 14.00 l’operazione “disinnesco” è terminata togliendo dall’incubo la popolazione (trentasettemila persone evacuate), amministrazioni locali, Prefettura e Ministero della Difesa. L’equipe del capitano Luigi Prencipe composta da veterani e da giovani soldatesse, ha portato a termine il difficile compito di rendere innocua una pericolosissima bomba inglese del diametro di 76 cm, lunga 2,08m e con uno spessore di 0,77 cm, di 2.000 Kg, è la sesta rinvenuta in Italia e la seconda a Viterbo.

L’ufficiale del 6° Genio prima di iniziare i lavori ha tenuto a precisare che la rimozione degli inneschi avrebbe richiesto molta attenzione in quanto si dovrà procedere come se fossero delle vere e proprie operazioni chirurgiche. Due dei congegni non creeranno problemi, invece un secondario, malridotto da urto e agenti atmosferici, sarà più problematico.

Gli artificieri hanno rimosso le spolette usando delle attrezzature particolari di ultima generazione e hanno stimato circa 5 ore di lavoro.

Bisogna tenere presente che quello su cui hanno lavorato gli specialisti del 6° Genio non è un ordigno conosciutissimo, sul territorio nazionale ne sono stati rinvenuti solo sei e questo è il secondo a Viterbo.

Si tratta di un ordigno creato dagli inglesi per esplodere, annientare e distruggere i siti strategici dei nemici. La bomba non è esplosa perché probabilmente è stata sganciata non all’altezza prevista.

Nel ripulire la zona intorno al luogo del ritrovamento, i Genieri hanno rinvenuto anche il congegno di allineamento ossia la parte posteriore che permetteva all’ordigno di allinearsi per procedere all’esplosione.

Per fortuna o per errore del pilota o per altro fattore la bomba non è stata sganciata ad un’altezza idonea per permettere la girostabilizzazione dell’ordigno e arrivare sul suolo con la punta, dove sono presenti i congegni di attivazione: quindi tre congegni di attivazione, uno rovinato dagli agenti atmosferici e altri due due ancora conservati perfettamente.

In conclusione il felice esito dell’operazione degli specialisti del 6° Reggimento ha dato soddisfazione a tutti e quindi la città di Viterbo rivolge un “grazie” al comandate del Reggimento Colonnello Giambasilio Profiti e ai suoi uomini.

Le operazioni sono state coordinate dalla Prefettura di Viterbo anche grazie alla fattiva collaborazione dell’amministrazione comunale la cui sindaca Frontini si è avvalsa della collaborazione di tutta l’amministrazione ed in particolare dei suggerimenti dati dal consigliere Giancarlo Martinengo delegato ai rapporti con le forze Armate.

Ma non si può dimenticare che anche Forze dell’Ordine, Polizia locale, Asl, CRI, Misericordia e Protezione Civile hanno svolto un compito impegnativo e delicato.

Tutte le operazioni sono iniziate alle ore sei con lo sgombero di un’area di 1.400 metri di raggio dal punto di rinvenimento del residuato bellico e la conseguente evacuazione di circa 36.000 cittadini. Per la sicurezza dell’area è stato disposto il divieto di sorvolo dello spazio aereo interessato nonché la chiusura del traffico ferroviario sulla linea ferroviaria regionale Roma-Viterbo. 

Gli operatori del 6° Reggimento Genio Pionieri, una volta completata la fase di evacuazione, hanno iniziato l’intervento di disinnesco per la rimozione delle tre spolette. I congegni, è bene precisarlo, erano tutti attivati e armati. Dopo la neutralizzazione, il residuato bellico è stato trasportato su un mezzo pesante del Genio Militare scortato da motociclisti e autovetture presso l’80° reggimento “Roma” a Monteromano, dove è stato reso inoffensivo con la tecnica della lisciviatura (tecnica “Cristanini”), che prevede lo svuotamento dell’ordigno tramite getti d’acqua ad alta temperatura, in grado di sciogliere l’esplosivo e convogliarlo in un sistema di filtraggio, in modo da separare il composto, per la successiva distruzione.

Il materiale utilizzato per permettere la riduzione dell’area di sgombero totale sono il frutto di recenti studi e sperimentazioni svolti dal Centro d’Eccellenza Counter – Improvised Explosive Devices di Roma.

Redazione Ontuscia
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Quotidiano di Viterbo e della Tuscia

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