Altre aggressioni, incendi dei detenuti e atti contro ordine e sicurezza. USPP chiede urgenti misure di intervento all’Amministrazione Penitenziaria

Mammagialla

Questa mattina si è tenuta una riunione sindacale con il Direttore della CC. VITERBO, dove la stessa ha rappresentato un quadro desolante e fortemente preoccupante perché il personale possa operare in sicurezza nel rispetto delle loro prerogative previste dalle normative vigenti. Solo in pochi giorni si sono susseguiti aggressioni nei confronti di agenti con prognosi rilevanti, altri intossicati dopo che un detenuto ha dato fuoco alla propria cella nonché altri fatti che quotidianamente accadono a danno degli stessi e non solo.

Ogni giorno questa condizione impone grossi problemi di continuità nel garantire la presenza di personale insufficiente, dichiara NICASTRINI Daniele Segretario regionale Laziovisto che la carenza organica già supera le 100 unità rispetto alla pianta organica prevista dal DAP di 343 unità. Una continuità di aggressioni subite in questi mesi ha visto anche un cospicuo numero di personale ridursi per le prognosi riportate”.

Ancora oggi il problema e dovuto dal numero elevato di detenuti con gravi problemi comportamentali e di natura psichiatrica presenti rispetto ad una popolazione detenuta che supera le 580 presenze comprensivi anche dei 250 detenuti in regime Alta Sicurezza e 41 bis.

“Nel 2022 sono stati svolti 1183 turni di sorveglianza a vista per quei casi ritenuti a rischio suicidario, sottoposti a continuo monitoraggio da parte del servizio sanitario locale per conto dell’ASL competente, dichiara il Mauro BERNABUCCI segretario provinciale USPP di Viterbo, che porta ad avere almeno tre  unità di polizia penitenziaria nelle 24 ore giornaliere a gestire la loro sorveglianza, un dispendio di risorse che si assommano nei 126 casi dove è stato necessario l’intervento del Pronto soccorso”.

A tal proposito sembrerebbe che molti casi potrebbero essere trattati in carcere, purtroppo per una carenza organica di sanitari (medici, Infermieri e OS), per la continuazione mole di lavoro che si svolge diventa quasi impossibile intervenire nei tempi necessari e quindi si rende necessario l’invio al Pronto soccorso.

Il 6 febbraio scorso già USPP aveva scritto al Provveditore regionale Lazio Dr. Pierpaolo D’ANDRIA perché assumesse iniziative importanti per affrontare questo grave disagio di carenze organiche in un’organizzazione del lavoro senza alcun segnale a riguardo da parte di quest’ultimo.

“Come segreteria nazionale – dichiara il Dr. Giuseppe MORETTI Presidente Nazionale dell’USPP, Chiederemo con altrettanto sollecito che l’Amministrazione Penitenziaria nei suoi livelli PRAP e DAP dia la giusta attenzione per questa situazione in cui versa la CC. VITERBO, anche per evitare che possano accadere ulteriori fatti spiacevoli che da tempo stanno colpendo la Polizia Penitenziaria”.