J’ADORE LE FRANCAIS!

Ragazza Francese

Mon très cher Monsieur Daniel De Poli,

nel ringraziarla della sua accurata e documentata osservazione al mio modesto scritto “LA LINGUA BATTE …”, mi piace approfondirne alcuni contenuti, a cominciare dal vostro spirito nazionale sulla difesa della lingua e della cultura patria, che trovo, tolte alcune forzature, molto coraggioso ed attuale.

Il riferimento al Generale-Presidente Charles de Gaule che risolve ogni possibile equivoco o diatriba disponendo che “ogni volta che un vocabolo francese può essere usato” lo si debba usare, vale mille volte ogni legge Toubon che avete fatto a difesa della vostra lingua.

Infatti la lingua di un popolo è fattore costitutivo insieme ai confini ed alla cultura tradizionale, di una Nazione.

La benemerita AFRAN (Associazione di Francofonia per l’Avvenire), noi abbiamo la Crusca e la Dante, combatte eroicamente l’ anglomania imperante ed il cosiddetto FRANGLAIS, che può tranquillamente essere declinato in ogni paese europeo e globale, a cominciare proprio dall’Italia.

C’è da Voi anche mi pare la difesa delle diffusioni musicali che occupano l’etere radiofonico e televisivo, che in Francia ha un limite percentuale su quelle in inglese.

Nel medioevo la lingua colta usata dalle classi sociali dominanti era il latino.

Il cosiddetto LATINORUM veniva usato anche nei confronti dei ceti popolari e delle classi subalterne, innanzitutto per coprire di mistero e sfoggio culturale esclusivo qualsiasi tipo di sopruso, da parte di nobili, padroni, preti.

Oggi chi vuole affermare un ruolo, una relazione dirigente, un qualche potere di cui si sente investito, usa l’inglese.

La recente iniziativa dell’On. Fabio Rampelli, pur esagerata ed esageratamente eclatante, denuncia questi eccessi e propone anche in Italia una legge Toubon.

Bisogna comunque stare attenti al limite del ridicolo, sia di chi esagera nell’uso dell’inglese, sia di chi lo osteggia.

Insomma il suo gradito intervento è stato molto utile a conferma che in fondo Italiani e Francesi sono veramente cugini, e che è un peccato che si frequentino così poco.

Merci bien!

Francesco Chiucchiurlotto