Viterbo celebra la Festa della Repubblica

Frontini: “Venivamo dalla tragedia della guerra mondiale, da una dittatura, da anni di lutti e devastazioni. Ci sono voluti circa 5 anni per iniziare a vedere la luce dopo un periodo così buio: anni di duro lavoro”

Presso piazza dei Caduti a Viterbo, si è tenuta la cerimonia provinciale di celebrazione del 77° anniversario della Repubblica Italiana alla presenza delle autorità militari, civili, politiche e religiose.

Dopo lo schieramento del plotone d’onore interforze, con l’accompagnamento della banda dell’Aviazione dell’Eservito hanno fatto ingresso in piazza i medaglieri e i labari delle associazioni combattentistiche, d’arma, dei gonfaloni della Città e della Provincia di Viterbo. Il prefetto Cananà, accompagnato dal Generale Alberto Vezzoli, ha passato in rassegna il reparto schierato delle associazioni combattentistiche e d’arma e gli ospiti. Poi si è proceduto alla cerimonia dell’alzabandiera, del tricolore e della bandiera con i colori della città di Viterbo. Quindi  la deposizione di una corona al Sacello dei Caduti, il tutto sempre accompagnato dall’esecuzione di alcuni brani musicali a cura della banda dell’Aviazione dell’Esercito.

A questo punto ha preso la parola il prefetto Cananà che ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica e sottolineato con passaggi propri alcuni aspetti del messaggio presidenziale. 

Chiara Frontini, sindaco della Città di Viterbo, ha ricordato che il 2 Giugno 1946 le italiane e gli italiani, decidendo per la Repubblica, hanno impresso una svolta nella storia della Nazione: “Venivamo dalla tragedia della guerra mondiale, da una dittatura, da anni di lutti e devastazioni. Ci sono voluti circa 5 anni per iniziare a vedere la luce dopo un periodo così buio: anni di duro lavoro. Durante il primo anno e mezzo le madri e i patri Costituenti hanno riscritto lo scheletro istituzionale e sociale del Paese e nel frattempo, e a seguire, gli attori economici e produttivi del Paese hanno creduto, investito, nello stato e nelle istituzioni per far ripartire il Paese.

Il 2 Giugno di oggi, la Festa della Repubblica, è senso civico, è desiderio di prendere parte alla costruzione di un progetto comune. Non è stare a guardare dalla finestra i fatti che accadono, ma è prenderne parte perché si ha il diritto e il dovere di farlo, da cittadini liberi e consapevoli che niente è facile, ma nemmeno impossibile. Viva la Repubblica Italiana, Viva l’Italia ed Evviva Viterbo”.

Subito dopo le autorità presenti e un folto numero di viterbesi accorsi alla cerimonia hanno ascoltato le parole del presidente della Provincia Alessandro Romoli.

Ha concluso la serie di interventi con una lectio magistralis sui valori e sulla storia della Repubblica il prof. Elio D’Auria, già titolare della cattedra di Storia contemporanea presso l’Università della Tuscia.

Alla fine si è passati alla consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ad alcuni cittadini viterbesi.

Il Generale dell’Esercito Claudio Fàzari è stato insignito del titolo  di “Cavaliere Ufficiale”. Sono stati insigniti del titolo di Cavaliere della Repubblica: il Colonnello dell’Aviazione dell’Esercito Guido Bulsei; il Maggiore dell’Esercito Luca Cruciato; il Maggiore dell’Esercito Davide Francesco Ricciardi; il Luogotenente carica speciale dell’Arma dei Carabinieri Omar Crivella; il Luogotenente carica speciale dell’Arma dei Carabinieri Enrico Ferretti; l’Ispettore Superiore Tecnico della Polizia di Stato Dott. Mario Ciaccio; il Luogotenente carica speciale della Guardia di Finanza Marco Bianchi; il Luogotenente carica speciale della Guardia di Finanza Giampiero Giuliobello; e la Dott.ssa Elisa Quadraccia, dirigente del Ministero dell’economia e finanze.

Al termine tutti sul simulatore di volo che i tecnici dell’Aves hanno installato davanti alla Chiesa degli Almadiani per la gioia di grandi e piccini.