La via Francigena al tempo del Medioevo. Cerimonia di inaugurazione della Porta del Lazio a Proceno

Proceno porta Lazio

Una toccante cerimonia si è svolta tra le meravigliose colline a cavallo tra Lazio e Toscana, uno dei territori celebrati come tra i più belli in Italia e nel mondo. Cerimonia caratterizzata proprio dall’incontro tra Natura, Storia e Cultura perché avvenuta lungo un itinerario che da mille e cinquecento anni viene percorso da pellegrini, religiosi, guerrieri e crociati, mercanti, uomini d’avventura e, in tempi più recenti e contemporanei, da uomini e donne alla ricerca della pace esteriore ed interiore, di un rapporto profondo con la natura e con la propria mente e le proprie emozioni, alla scoperta di un territorio di straordinaria bellezza ma anche e soprattutto di sé stessi.
La storia della Via Francigena e delle vie collegate risale al VI secolo, ed è una storia che coincide con quella dell’Europa e delle nazioni che attraversa: il Regno Unito, la Francia, la Svizzera e l’Italia. Il suo attuale tracciato si snoda da Canterbury fino a Santa Maria di Leuca per ben 3268 chilometri, e la descrizione delle sue tappe la si deve alla relazione che scrisse nell’anno 990 Sigerico, il vescovo di Canterbury, quando la percorse per recarsi a Roma e ricevere dal papa Giovanni XV il “pallium” arcivescovile. Prima di Sigerico questo tracciato compare in molti altri documenti, ma è sicuramente a lui che risale la descrizione più accurata e che rapppresentò una chiara traccia per tutti i viaggiatori nei secoli successivi.
Nel 1994 la Via Francigena è stata dichiarata Itinerario Culturale Europeo, ed attualmente è in corso la procedura per il suo riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco.
La cerimonia è stata celebrata dal Sindaco di Proceno Roberto Pinzi, coadiuvato dalla ViceSindaco Deborah Gobbi e dal Presidente della Pro Loco Massimiliano Pelo, alla presenza dell’Assessore al Turismo del Comune di Sorano Tiziana Peruzzi, che rappresentava idealmente anche tutte le comunità toscane, e all’Assessore Valeria Manucci del Comune di San Lorenzo Nuovo, anche lei in rappresentanza del suo sindaco e delle associazioni del suo municipio. Particolarmente gradita la presenza del Dott. Silvio Marino, in rappresentanza dell’Assessorato al Turismo della Regione Lazio e della Associazione Europea delle Vie Francigene. 
La Porta del Lazio è un pregevole manufatto monumentale in legno situato proprio nel punto di passaggio tra le due regioni, come simbolo di accoglienza da parte del Lazio dei viaggiatori che, percorrendo la Francigena, giungono dalla Toscana. Visibile da lunga distanza, rappresenterà sicuramente un significativo punto di ammirazione di un paesaggio la cui bellezza è di difficile descrizione.
Dopo la conclusione della cerimonia tutti i partecipanti si sono trasferiti a Proceno per una grande festa medievale, alla quale hanno partecipato anche gli Sbandieratori e il Corteo Storico della Città di Acquapendente, il Corteo Storico di Castell’Ottieri, il gruppo di stornellatori e danzatrici Movus Amor e centinaia di cittadini e turisti convenuti per l’occasione. Una policroma sfilata al rullo dei tamburi e accompagnata dai lanci delle bandiere ha percorso le strade medievali, terminando all’interno del cortile del Castello, aperto a tutti per questa occasione.  Naturalmente non poteva mancare una grande cena sotto le stelle, perfettamente organizzata dalla Pro Loco di Proceno, che ha concluso questa bellissima giornata. “Questa festa ha rappresentato il ritorno alla socialità e alla convivialità dopo le dure restrizioni causate dalla pandemia”, ha dichiarato il Sindaco Roberto Pinzi, che ha continuato: “naturalmente nessuno deve abbassare la guardia perché il covid è ancora presente e bisogna mettere in atto ogni precauzione, però è anche venuto il momento di riprendere la nostra vocazione turistica e di rimettere in moto tutte le nostre energie organizzative e culturali. Proceno sta preparando un interessantissimo programma estivo nel quale i momenti di  intrattenimento si alterneranno ad una offerta culturale di altissimo livello”.