Procenando: un percorso di gastronomia, spettacolo e bellezza

Procenando

L’etimologia è quella branca della linguistica che si occupa dello studio dell’origine delle parole. E ci siamo appena accorti che gli amici di Proceno con l’etimologia e le parole ci giocano. Ci giocano come facevano e fanno Italo Calvino con le sue le narrazioni incrociate e combinate, Gianni Rodari con le sue rime e le sue fantasie e, nei tempi a noi contemporanei, Stefano Bartezzaghi con i suoi studi sul linguaggio, l’umorismo e la creatività, oltre ovviamente ai suoi enigmi e i suoi rebus; per finire con Alessandro Bergonzoni ed i suoi spettacolari e irrefrenabili calembours. Tutti autori che ogni tanto fa bene, alla mente e al cuore, rileggere o incontrare per la prima volta.
A Proceno in questa occasione hanno giocato col nome del loro paese, declinandolo al gerundio: Proceno è diventato Procenando, e si è quindi trasformato in un invito ed un augurio. Cerchiamo di analizzare questo termine come se lo incontrassimo per la prima volta e non sapessimo che si tratta dello splendido paesino nel nord della Tuscia: “pro” in una delle sue più diffuse accezioni, è termine latino e significa “a favore”. Un esempio concreto dell’uso di questa preposizione sta proprio nella parola che indica il sodalizio dei nostri amici procenesi, organizzatori dell’evento:  Pro Loco.
E “ceno”? Beh, è evidente: si tratta dell’atto del mangiare insieme alla fine del giorno. Esattamente come accadrà a Proceno il prossimo weekend!
Stiamo giocando, eh! Si scherza. Sappiamo che “cena” non è “ceno”, ma permetteteci un po’ di leggerezza. E soprattutto un po’ di “etimologia incrociata”, la forma popolare dell’etimologia che non necessariamente, quando mette in relazione le parole, rispecchia una effettiva parentela tra di loro!
Quindi nel nostro gioco siamo d’accordo sul fatto che, come abbiamo appena visto, la parola “proceno” può significare un invito a cena. Un invito a mettersi a  tavola. Un augurio per un buon pasto e una buona digestione. 
E per quando è previsto questo invito a cena, questo Procenando? Semplice: l’ultimo weekend di questo caldo luglio, che speriamo possa portare con sé anche temperature più accettabili, come hanno promesso i meteorologi.

Come potete vedere dal programma non è mancata la fantasia e la voglia di giocare con le parole nemmeno a chi ha scelto i nomi dei punti di ristoro e degustazione ed anche quelli di alcuni piatti. Ma lasciamo ai visitatori il piacere di scoprire le motivazioni che sono dietro a quei nomi.
E’ un percorso che comincia con i calici dei vini naturali del Belga Sbagliato. Procede con le bruschette, la polenta grigliata e il bujone della Locanda del Sole, dopo la quale si incontra la Locanda del Castello con il suo gazpacho italiano con quenelles di mousse di mozzarella, vitello tonnato accompagnato da bruschette per finire con le crepes di noci, panna e cioccolato. Poco dopo si può aiutare la digestione con i prosciutti, le pizzette e i fritti della Cantina del No, per poi addolcirsi il palato facendo sosta al Goloso, il cui nome dice tutto.
A questo punto ci vuole un po’ di vino per ristabilire il giusto equilibrio dei sapori, ed ecco che incontriamo l’enoteca Le Terre d’Acquesia dalla quale raggiungiamo a passo svelto il luogo di un classico rito gastronomico italiano: la grigliata. Ecco quindi il Braciere con i suoi arrosticini di pecora, le immancabili salsicce , i crostini con mortadella e scamorza fusa.
Si sa che mangiare mette appetito, e quindi farà per noi il punto successivo: l’Antica Cantina da Patalone con la pappa al pomodoro, le alici clandestine, i fagioli del confine, il maialino al finocchietto e la specialità del territorio: l’aglio rosso di Proceno! La qualità di questo bulbo (stavo per scrivere “spezia”, ma poi mi è venuto un dubbio: l’aglio è un’erba, una spezia, una verdura… o cosa? Lascio a voi la risposta!) è garantita dal fatto -reale e concreto- che a Proceno non siano mai stati avvistati vampiri e che perfino il famigerato conte Vlad Dracul, come ci insegna la Storia,  si tenne sempre molto lontano da questo paese!
Dopo la pappa al pomodoro cosa c’è di meglio che le pappardelle al cinghiale e degli ottimi tortelli al ragù, oppure burro e salvia? Li troveremo alla Spianatoia, la penultima tappa del nostro percorso. L’ultima invece è riservata a un classico non più solo italiano ma ormai internazionale: la pizza. Che viene proposta dalla Cantina del Nuovo Forno. E che non ce la mangiamo una bella pizza come digestivo, prima di ricominciare il giro? E sì, perché dopo aver assaggiato ogni cosa, che si fa? Ma semplice: si guardano i magnifici panorami, si torna al punto di partenza e da lì si riparte! Non vi è già tornato l’appetito, procenando e camminando per le antiche stradine di Proceno?
Naturalmente le passeggiate gastronomiche saranno accompagnate da momenti di spettacolo itinerante: sabato dalle 21 ci saranno le coreografie della compagnia di danza Tierra Brasilis, mentre venerdì e sabato, dallo stesso orario, sono in programma le performance della compagnia Labirion OT diretta da Ricardo Puccetti.
Appuntamento quindi venerdì 29 e sabato 30 luglio a Proceno, la splendida Porta del Lazio!