ARMI DIFENSIVE ED ARMI OFFENSIVE (3)

armi Ucraina

Quindi Prof. Fabbri sembra incredibile che i più fedeli ed affidabili soldati vengano da una nazione, la Cecenia, che è stata martoriata proprio dai russi, tanto che la loro capitale Grozny non esisteva più come entità urbana…

Infatti c’è solo da registrare che il 25 febbraio, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina, il Presidente della Cecenia, Ramzan Kadirov ha dato la sua immediata disponibilità ad intervenire nell’invasione con tutta la forza e la ferocia che le sue formazioni dispongono; basti pensare che il consueto loro grido di battaglia è Allahu Akbar ! Una retorica invocazione che va ovviamente contestualizzata, sia dal punto di vista socio-confessionale che motivazionale. 

Ma il discorso sulla Cecenia dovrebbe essere molto più ampio perché nel 1991 con la dissoluzione dell’URSS il potere non legale ma materiale, cioè effettivo e concreto, era quello delle formazioni che ne detenevano una titolarità sia istituzionale, come il PCUS, l’esercito ed il KGB; sia burocratico amministrativo, come chi dirigeva ministeri, enti, assets statali; sia finanziario e commerciale di chi gestiva banche, energia, anche atomica, materie prime ecc.

Da questo magma caotico si uscì presto, e credo che il merito dopo Boris Yeltsin sia da attribuire a Putin, e si formò un nuovo stato di tipo oligarchico e con naturali caratteristiche cleptocratiche, conformi a taluni regimi, ma è indubbio che tale caratteristica non è estranea neanche alle apparenti non oligarchie. Tuttavia lo Stato di Putin ha una struttura fortemente unita, ed accentrata, con una nuova Costituzione sul tipo liberal occidentale, con la caratteristica, però, di essere continuamente emendata e adattata al programma putiniano.

Ma c’era un altro potere, quello criminale delle formazioni “mafiose” come le conosciamo qui da noi, tra le quali potentissima era la mafia cecena, e probabilmente una delle cause della guerra in Cecenia potrebbe essere stata anche l’eliminazione delle sue basi logistiche originarie.

Si dibatte molto nei Talk Show sulla differenza tra armi difensive ed offensive, come se le prime fossero accettabili e le seconde invece bellicistiche e fomentatrici di ulteriori recrudescenze del conflitto; cosa ne pensa?

In genere l’escalation di una guerra è di due tipi: verticale ed orizzontale.

Il primo aspetto concerne l’impiego sempre più massiccio di armi convenzionali come carri armati, missili ed aerei, sempre più veloci e sofisticati; dotazioni individuali sempre più potenti, cannoncini, bazooka, RPG ecc.

Poi armi non convenzionali come bombe a grappolo, al fosforo, a penetrazione sotterranea, che le varie convenzioni vietano; poi l’impiego delle armi chimiche e dei gas venefici; ultima ratio l’uso di quelle nucleari, tattiche o meno, di cui non conosciamo gli effetti se non quelli della Seconda Guerra, ma che sono sicuramente MAD, Mutual Assured Distruction.

Quella orizzontale invece è l’allargamento del conflitto ad altri stati oggi non ufficialmente belligeranti, ma in questo caso il confine tra essere o no neutrali è quasi cancellato o opinabile, la cosiddetta strada per terza guerra mondiale, che ad oggi è esclusa almeno per due motivi: il primo la momentanea neutralità di Stati che non possono essere esclusi da una eventuale Guerra Mondiale, l’altro motivo è che questa guerra non potrà avere mai un vincitore, né un perdente.

Quanto ad armi difensive/offensive?

Se sono aggredito con un coltello posso rispondere con un altro coltello; così con un fucile, una bomba, un missile; non ci può essere distinzione intrinseca, è puro esercizio retorico tanto per discutere e riempire spazi televisivi o mediatici, o elementare ipocrisia, se c’è un’aggressione e si vuole aiutare l’aggredito, si deve metterlo nelle condizioni di difendersi sino a che le motivazioni dell’aggressione perdano di convenienza, o almeno si spera. 

Francesco Chiucchiurlotto