LA TERZA GUERRA MONDIALE

Guerra Ucraina

Nel luglio 1940, la Battaglia d’Inghilterra scatenata da Hitler con la Lufthwaffe di Goring, iniziò con il massiccio bombardamento  di convogli di rifornimento,  porti, aeroporti e le infrastrutture della RAF.

Poi si iniziò a bombardare anche le fabbriche aeronautiche e altre vitali      infrastrutture; poi per annientare la volontà di resistenza della popolazione, si concentrò l’attacco su aree civili in particolare su Londra, con un milione circa di edifici distrutti e 20.000 vittime.

Il fatto che i nazisti fallirono, non riuscendo né a distruggere il sistema di difesa aerea britannico, né ad obbligare il Regno Unito a negoziare un armistizio o una resa, è considerato la prima significativa sconfitta tedesca  e un punto di svolta cruciale del conflitto.  

La guerra d’aggressione in Ucraina presenta le stesse caratteristiche con i metodi nazisti (a proposito di chi lo sia veramente) di guerra alle popolazioni inermi, dopo la plateale sconfitta sul campo, con la sistematica distruzione di infrastrutture civili per piegare gli Ucraini con il freddo, i gelo, il buio, le stragi.

Quando Papa Francesco parla di terza guerra mondiale, non lo fa a caso perché il cosiddetto Occidente “corrotto e depravato” non è solo l’obiettivo di Putin o di Lukaschenko, ma anche di Iran e Cina, accomunati da una condizione di debolezza politica interna che spinge tali regimi, teocratico il primo e autocratico il secondo, a cercare fuori dai confini motivi di compattezza nazionalistica, mobilitazione civile ed industriale, affermazione di politiche ancestrali ed ideologie deliranti.

L’Iran ne è già di fatto direttamente coinvolto con la fornitura di droni e l’invio di esperti a Putin, ed il fatto che non riesca a sedare la rivolta DONNA, VITA LIBERTA’, se non con il terrore esercitato sulle donne ed i manifestanti, conduce il regime sciita ad un barbaro irrigidimento per evitare di esserne travolto, e lo spinge di fatto sul fronte aggressivamente antioccidentale, vocato al conflitto.

In Cina gli errori marchiani di Xi Jinping sulla pandemia, hanno prima portato al limite della rivolta di massa le popolazioni costrette ad una segregazione assurda, finalizzata al Covid Zero, per poi rinunciare, all’opposto come se nulla ci fosse da temere, ad ogni precauzione, ed innescando un ritorno impetuoso di contagi e varianti, che con l’esodo del Capodanno Cinese, 22 gennaio, anno del Coniglio, potrà avere effetti devastanti non solo in Cina, ma nel mondo intero.

Ecco quindi riaccendersi la spinta nazionalistica per la riconquista di Taiwan con le manovre massicce di questi giorni e la saldatura tra i regimi autocratici su posizioni aggressive, verso un nemico individuato al solito nelle democrazie occidentali.

Certo la chiusura di quest’anno, pessimo per moltissimi aspetti, non appare un buon viatico per il 2023, anche per il soffiare di venti di guerra; ma il sistema democratico ha dimostrato di avere, accanto a mille difetti, risorse di resistenza, resilienza, reazione, che fanno ben sperare per una risposta adeguata, e comunque vincente.

Anche se non c’è un Churchill all’orizzonte, la sua lezione è stata appresa, ed applicandola possiamo guardare con prudente fiducia e fondata speranza al nuovo anno. Auguri cari!

Francesco Chiucchiurlotto