Corchiano: Presentate alla Sogin le osservazioni prodotte dal Comitato per la salvaguardia del territorio

Comitato no scorie Corchiano

Presentate alla Sogin le osservazioni prodotte dal Comitato per la salvaguardia del territorio di Corchiano e della Tuscia per l’esclusione delle aree VT12, VT15, VT16 e VT20 dalla ipotesi di realizzazione per discarica di scorie radioattive.

«Le fondate e autorevoli osservazioni redatte dall’ Avvocato Vanessa Ranieri, dalla Geologa Laura Amicucci e dall’Archeologa Elena Foddai oltre la evidente professionalità e competenza – comunica il Comitato – esprimono un profondo Amore per il nostro Territorio e rappresentano un formidabile strumento di tutela del territorio di Corchiano e della Tuscia a difesa di volontà che contrastano con la vocazione naturale e con la volontà degli Abitanti.

L’Avvocato Ranieri ha posto l’attenzione sulla vocazione agricola delle comunità della Tuscia in generale e delle aree individuate in particolare, sottolineando incompatibilità del deposito di rifiuti radioattivi con le eccellenti produzioni agricole che da secoli contraddistinguono sia la cultura che l’esistenza stessa della provincia di Viterbo.

Altro aspetto fondamentale, preso in considerazione dalle osservazioni dell’Avvocato è l’esistenza, nei pressi delle aree e in tutta la provincia, di una fitta rete di zone ad interesse comunitario, zone speciali di conservazione, parchi naturalistici e Monumenti naturali, realtà consolidate e vincolanti che cozzano violentemente con l’ipotesi di realizzazione di un deposito di rifiuti radioattivi.

Infine è stato posto all’attenzione della sogin che le aree prese in considerazione sono pressoché adiacenti ai centri abitati di Corchiano, Vignanello, Gallese e Vasanello e che in prossimità delle aree VT15 e VT16 esistono un impianto di compressione del Gas metano ed una fabbrica di esplosivi .

La Geologa Laura Amicucci, a seguito di un lungo lavoro d’indagine e studio sul Territorio, ha posto l’attenzione sulla fitta presenza di falde acquifere superficiali, presenti in tutte le aree indicate dalla “CNAPI”, non evidenziate nelle relazioni tecniche pubblicate dalla sogin.

Queste falde ora sono state georeferenziate , accatastate e segnalate rappresentando anche un aggiornamento delle carte geologiche .

La Dottoressa Amicucci si è avvalsa, inoltre, di una consulenza di altissimo livello da parte di una Geologa della Società nucleare tedesca, da questa consulenza è emerso che i valori di conducibilità idraulica presente in queste falde, in base ai criteri di esclusione adottati dalla International Atomic Energia Agency, non sono compatibili con la realizzazione di un deposito di rifiuti nucleari.

L’ Archeologa Elena Foddai ha mappato ed evidenziato sistematicamente le numerosissime presenze archeologiche esistenti nelle quattro aree prese in esame.

Un’attenzione particolare è stata posta agli sviluppi futuri delle indagini archeologiche appena avviate, sviluppi che potrebbero essere interrotti nell’eventuale realizzazione della discarica. Dal documento è emersa una imponente presenza di magnifiche opere del passato, quasi del tutto ancora da scoprire e studiare.

Tutto questo è stato possibile anche grazie al grande contributo deii conoscitori del nostro Territorio che, con impegno e sapere locale hanno saputo suggerire, alle tre relatrici indicazioni preziosissime alla stesura del documento finale, il quale, oltre ad essere un efficace strumento realizzato per allontanare la sogin dalla nostra Terra, è anche un magnifico lavoro di conoscenza dei luoghi.

Un lavoro che rende chiarissima la incompatibilità della ipotesi di stoccaggio di scorie nuclearicon la nostra vocazione , la nostra storia , le nostre produzioni tipiche, le aree di grande valore naturalistico riconosciute a livello internazionale e con la prossimità ai centri abitati .

Sarebbe anche rischioso ipotizzare il deposito vicino ad un imponente impianto di compressione del metano e ad una grande fabbrica di esplosivi.

Le scorie non possono essere poste all’interno di un complesso sistema di falde acquifere superficiali , non possono distruggere importanti tracce del passato e nessuno ha il diritto di sottrarre Futuro e Vocazioni Naturali».