Montefiascone, l’attenzione della politica sul civico ospedale

Ospedale Montefiascone

Ora è il Coordinatore locale di Fratelli d’Italia, Dante La Corte, a porre la sua attenzione su questa realtà cittadina: il destino finale del civico ospedale.

Sono stati prodotti fiumi d’inchiostro su questo argomento, sono state tirate in ballo una moltitudine di motivazioni, sono stati focalizzati tanti fatti che hanno evidenziato la competenza della struttura sotto il profilo medico chirurgico, ma pochi mettono l’accento sul vero motivo che determina il destino dell’Ospedale della città. Il problema è di carattere esclusivamente politico.

Si ha l’impressione che ci sia una volontà ben precisa nel portarlo alla chiusura definitiva. Ricordiamo che quando ci fu la prima chiusura era sindaco M. Trapè, politico dell’area Fioroni, allora figura di grande spicco nel Viterbese ed Alto Lazio. Non dimentichiamo poi che, vi è stato anche il commissariamento della sanità nel Lazio ed il conseguente salvataggio per opera dell’attuale Governatore Zingaretti.

Per quel risanamento sanitario, sono state chieste le chiusure di tutti gli ospedali minori, soprattutto di quelli che non erano nell’aria politica del momento.

L’ospedale di Montefiascone è una struttura che risente della situazione e lo risentirà fino a quando in Montefiascone non si ritornerà alla vera politica dei partiti.

È ora di finirla con le liste civiche! Non rientrano nella logica della Politica, purtroppo!  A questo modo di fare politica va addebitato il declino di Montefiascone e di tante sue importanti strutture.

La Regione, lo Stato Centrale si reggono sulla politica di partito, sulla politica ove ci si mette la faccia. Le liste civiche sono un modo per sottrarsi a tutto questo, un modo per nascondere la propria appartenenza attiva e costruttiva in un partito.

Se i cittadini di Montefiascone vogliono far risorgere la loro città sotto ogni punto di vista, con le loro scelte devono dire basta alle liste civiche, per ritornare ai valori filosofici, agli ideali e culturali dei partiti.

Pietro Brigliozzi