Capolavori in argento dorato da Napoli tornano al Forte Sangallo di Civita Castellana

Forte Sangallo

Una conferenza stampa super affollata a Forte San Gallo a Civita Castellana per informare il mondo culturale e quello turistico che al museo Archeologico Falisco con l’esposizione delle due coppe in argento dorato si è arricchita la collezione di reperti preziosi.

I due capolavori dell’arte hanno lasciato il Museo Archeologico di Napoli, e sono tornate nel museo civitonico. Alla conferenza erano presenti il Sindaco di Civita Castellana, Luca Giampieri, Stefano Petrocchi, funzionario presso Soprintendenza Polo Museale Romano, il questore di Viterbo Giancarlo Sant’Elia, Sara de Angelis, direttrice del Museo Archeologico dell’Agro Falisco, alcuni sindaci del circondario, il professor De angeli dell’Università della Tuscia ed il professor Stephan Kay dell’accademia Britannica.

Le opere sono state accolte, al loro arrivo, da Luca Giampieri e da Sara de Angelis con grandesoddisfazione. Lo ha sottolineato Giampieri: “Rappresentano un evidente segnale per il rilancio del turismo museale di Civita”.

Ma entrare a Forte San Gallo l’emozione è enorme, i reperti esposti fanno volare la fantasia e fanno riflettere su quanto è importante valorizzare i tesori archeologici della Tuscia. Le coppe in argento, furono rinvenute nel 1811 nel territorio dell’attuale Civita Castellana presso l’abitato di Falerii Novi insieme ad altri recipienti in argento.

La deposizione di questo piccolo tesoretto deve essere avvenuta dopo il 241 A.C., anno della fondazione della città; così come proposto dal prof. Coarelli, le coppe facevano probabilmente parte del bottino di una delle guerre asiatiche del II sec. A.C., verosimilmente realizzate nella città di Pergamo, in Asia Minore. Le coppe sono state collocate in contenitori di cristallo all’interno del percorso museale, allestito negli appartamenti papali del Forte Sangallo, insieme ai materiali qui conservati e visibili provenienti dallo stesso sito.

L’iniziativa rientra nel progetto “100 opere tornano a casa” lanciato dal ministero della Cultura, per valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico italiano conservato nei depositi dei luoghi d’arte statali e per promuovere i musei del territorio.