Presso la sala Anselmi in Via Saffi l’opera di Paternesi sulla corruzione ispirata alla Divina Commedia

Quando, pochi anni or sono, il maestro Alessio Paternesi, uno degli ultimi esponenti della Scuola Romana, incontrò Paolo Crucili, Luigi Fondi e Riccardo Sanna, tre artisti che avevano fondato il gruppo “Incontriamo il nostro tempo”, percepì di aver trovato quel crogiolo, quel “pensatoio” che cercava da vari lustri. Aveva cioè ritrovato quel luogo della creatività che a Viterbo era esistito solo a livello embrionale, ma che era stato progressivamente abortito negli ultimi 25-30 anni. E aderì con entusiasmo alle loro molte e significative attività.


I tre artisti, Crucili, Fondi e Sanna, ai quali si uniscono di volta in volta altri pittori e scultori, tra i quali, in più di un’occasione, lo stesso Paternesi, sono di fatto diventati dei “missionari” dell’arte figurativa e della cultura nell’accezione più ampia. Cercano, scovano e “occupano” spazi in cui esporre le loro opere, peraltro molto diverse tra loro ma unite da un fil rouge: la ricerca del bello, della poetica che solo coloro che sanno andar oltre il senso comune dell’esistenza sanno percepire.

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É, il loro, un modo originale e intelligente di avvicinare il pubblico all’arte contemporanea. Raccontare le loro “storie” fatte di segni, colori, materiali, inventiva. Ed è esattamente ciò che Paternesi, scultore e pittore giramondo, sodale di grandissimi artisti come Sebastian Matta e Rafael Alberti, il regista Franco Zeffirelli, gli scrittori Bonaventura Tecchi e Alberto Bevilacqua, il musicista Mario Nascimbene e tanti, tanti altri, cercava da quando si trasferito dalla Roma perdigiorno e perdinotte nel suo eremo alle porte di Viterbo.

Paternesi  decide quindi di partecipare  alla performance promossa da Paolo Crucili, Luigi Fondi e Riccardo Sanna presso il complesso monumentale di Santa Maria della Quercia. Per l’occasione esporrà le ultime opere del ciclo “Indovina la Commedia” … ma un quadro del Maestro Alessio Paternesi ispirato alla Divina Commedia (sulla corruzione)  viene censurato e quindi il gruppo degli artisti  rinuncia alla partecipazione  alla  mostra nel chiostro di Santa Maria della Quercia, esponendo compresa l’opera censurata presso la sala Anselmi in Via Saffi a Viterbo.
La mostra ha riscosso un ottimo successo, specialmente da classi di studenti del Buratti e del Vanni.

Ora domenica 5 giugno, con qualche opera nuova la mostra verrà inaugurata alle ore 11,00 preso le Scuderie di Palazzo Chigi Albani con durata fino al 3 luglio 2022.
La mostra si potrà visitare venerdì, sabato e domenica dalle ore 10,00 – 13,00 / 15,00 – 19,00, per gli altri giorni della settimana ci si potrà rivolgere ai seguenti numeri:
3395363214 – 3280105945.