Lina Novelli: ‘La pandemia ha marcato le differenze tra uomini e donne’

Lina Novelli

La situazione della pandemia da Covid 19 fa emergere problematiche che rilevano in maniera più marcata le differenze tra uomini e donne.
Rinnovare la lettura sul ruolo della donna e più in generale sulle tematiche di genere è doverosa soprattutto per il momento che stiamo vivendo.

Consapevoli che il virus ha colpito in generale tutta la società dobbiamo registrare che ci sono comunque categorie più colpite delle altre e le donne in particolare si sono ritrovate esposte su molteplici fronti come quello economico, familiare e sanitario.

Secondo uno studio delle Nazioni Unite le donne soffrono l’impatto economico molto più che altri in particolare perché lavorano meno donne, il 94% dei lavoratori tra i 24 e i 54 anni sono uomini contro il 63% delle donne per la stessa fascia d’età.

I dati Eurostat, per quanto riguarda l’ambito europeo, registrano tra l’altro una disparità salariale tra uomo e donna con una differenza media nello stipendio del 15%, seppure in diminuzione questi ultimi anni.

Non è solo l’aspetto economico ad essere colpito, – prosegue Lina Novelli Sindaco e Consigliere Provinciale con delega alle Pari Opportunità – molto preoccupa anche la sfera sociale:
Il periodo del lockdown espone a maggiore rischi la violenza di genere per la coesistenza domestica obbligatoria.
Il tema della casa con la chiusura delle scuole e dei centri diurni per le persone non autosufficienti aumenta la mole di lavoro domestico e di cura che ricade principalmente sulle donne .

Le donne occupano in media 4,1 ore al giorno per i lavori domestici e la cura non retribuita dei famigliari, di contro gli uomini ne occupano solo 1,7 ore al giorno.
Da uno studio elaborato sull’uguaglianza di genere 2020 dell’EIGE , L’Italia ha ottenuto un punteggio di 63,5 su 100, il punteggio è inferiore alla media dell’unione Europea almeno di 4,4 punti .

Il primo rapporto del 2013 ha consegnato un indicatore sintetico ma esaustivo delle disparità di genere nell’Unione Europea e nei singoli stati membri.
Nei diversi settori presi in considerazione (Lavoro, Denaro, Conoscenza, Tempo, Potere e Salute) i punteggi dell’Italia sono inferiori a quelli dell’UE in tutti i settori ad eccezione di quello della salute.

Le disuguaglianze di genere sono più marcate nei settori del potere ( 48,8 punti), del tempo(59,3 punti) e della conoscenza (61,9 punti).
L’Italia ha il punteggio più basso di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea nel settore del lavoro(63,3) mentre quello più alto si registra nel settore della salute (88,4).
Le disuguaglianze di genere sono più preoccupanti nel settore del potere inteso come potere decisionale sia politico che economico (53,5 punti), un punteggio migliorato grazie ai progressi riguardo il processo decisionale in economia.

Nella politica, il nostro Paese si colloca al 44° posto della graduatoria (l’Italia era al 76° posto nel 2006),l’aumento si è registrato in Italia a decorrere dal 2013, tale tendenza si è rafforzata con le elezioni del 2018, in cui per la prima volta sono state sperimentate le misure previste dalla legge elettorale n. 165 del 2017 per promuovere la parità di genere nella rappresentanza politica consegnando al Parlamento 334 donne circa il 35%.
Riguardo le posizioni di vertice, nessuna donna in Italia ha mai rivestito la carica di
Capo dello Stato o di Presidente del Consiglio, mentre, quella di Presidente della Camera è stata di Nilde Iotti, di Irene Pivetti e di Laura Boldrini.

Al Senato come Presidente,per la prima volta, si è insediata, nell’attuale legislatura, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Nei tre governi di questa legislatura nel primo governo Conte sono state nominate 6 donne a guida di un ministero, di cui quattro senza portafoglio, su un totale di 19 ministri (31,6%).
Nel secondo governo Conte, le ministre sono state 8 su un totale di 23 ministri (circa il 35%) .
Nell’attuale Governo Draghi si registra la partecipazione di 8 donne (34,7%) nella
compagine dei 23 ministri .

Proprio sul tema ‘Donne e istituzione’ con il coordinamento della delega alle Pari Opportunità della Provincia di Viterbo è previsto un dibattito, nella giornata dell’8 marzo con gli strumenti e le regole consentite dal periodo della pandemia .
Un invito rivolto ai sindaci donna del Viterbese e alle consigliere della Provincia di Viterbo con la partecipazione del Presidente della Provincia Pietro Nocchi.
Un confronto per non abbassare la guardia sulle tematiche femminili in generale con un focus specifico sulla presenza delle donne in politica e nelle istituzioni.