Montefiascone, la conferenza sulla vita di Olimpia Maidalchini ha riscosso un notevole successo

Olimpia Maidalchini

L’incontro culturale, durato circa un’ora e mezza, organizzato dal Centro Iniziative Culturali presieduto dallo storico locale Giancarlo Breccola, che si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì, nove Febbraio, nella sala delle conferenze della Biblioteca Comunale, ha avuto un notevole successo, visto il numeroso pubblico presente, nonostante la riduzione dei posti, stabilita dalle restrittive normative per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. Era presente anche il Consigliere Comunale, delegato alla cultura, dott. Renato Trapé.

Il tema, egregiamente illustrato dalla prof.ssa Felicita Menghini, con un linguaggio semplice e chiaro, e supportato dalla proiezione di una serie di diapositive, aveva per oggetto la figura di Olimpia Maidalchini, meglio conosciuta come Marchesa Pamphili.

La relatrice, nella sua trattazione, ha fatto una panoramica della vita di Olimpia, sottolineando soprattutto l’aspetto politico e la grande influenza che ha avuto nel mondo della nobiltà nella quale è vissuta, senza tralasciare e le grandi trame ed intrighi di palazzo, compreso quel del Papato, in cui ha agito con determinazione e capacità, mettendo in campo tutte le sue grandi doti di donna molto diplomatica, capace di condizionare anche i rapporti tra le maggiori famiglie nobili dell’epoca, rivelandosi, in questo modo, come importante stratega politica della Roma secentesca nella quale è vissuta con ripercussioni anche su nobili famiglie della nostra zone come quella dei Farnese.

Altro aspetto, ben messo in evidenza, dalla relatrice, è stata la considerazione di donna Olimpia come grande mecenate che ha dato un grande contributo all’edilizia nobile di Roma, con particolare riferimento alla realizzazione di Palazzo Pamphili e la chiesa di S. Agnese in Piazza Navona nonché la riqualificazione di tutta la piazza culminata con la realizzazione della magnifica fontana fatta realizzare dal Bernini, uno dei più grandi artisti insieme al Borromini, i quali, in quegli anni, lavoravano in Roma.

Pietro Brigliozzi